Voglio critici alla Raspelli

Voglio critici alla Raspelli Voglio critici alla Raspelli Gentile direttore, leggendo le recensioni si ha l'impressione che il panorama letterario italiano sia affollato da geni: non passa settimana senza assistere alla nascita di almeno un capolavoro, puntualmente scovato e pubblicato dalle grandi case editrici e scritto dai soliti personaggi. Che devono essere inevitabilmente ex: ex brigatisti, ex detenuti, ex ministri, ex spie, eccetera; oppure apertamente diversi: omosessuali, emigranti, prostitute, creature del piccolo schermo. Ma veramente Lei crede che sia utile una «critica letteraria» fatta in questo modo? I veri critici dovrebbero essere i Raspelli della letteratura, andare alla ricerca delle piccolissime case editrici, rischiare non dico la pancia ma almeno la faccia. Silvano Crepolai

Persone citate: Raspelli, Silvano Crepolai