«Don Carlo» mondiale Arena più ricca di Luigi Rossi

«Don Carlo» mondiale, Arena più ricca Per l'opera verdiana che in luglio aprirà la 70a stagione di Verona, già venduti biglietti per 8 miliardi «Don Carlo» mondiale, Arena più ricca In cartellone anche «Bohème» con la Gasdia, «Aida» e «Nabucco» MILANO. Biglietti per otto miliardi già venduti a quattro mesi dall'inaugurazione. Queste le lusinghiere prospettive per la settantesima stagione dell'Arena di Verona rese note in una conferenza al Circolo della stampa dal sovrintendente Maurizio Pulica e dal direttore artistico Lorenzo Ferrerò. Cinquantun rappresentazioni, rispetto alle quarantatre della scorsa stagione, si svolgeranno nell'arco che va dal 10 luglio al 24 agosto. Quattro opere e due concerti in cartellone, più una serie di balletti, stavolta emarginate al Teatro Romano, appunto per dare spazio a maggiori repliche degli spettacoli operistici. Le previsioni di risposta del pubblico, a dispetto della crisi obbiettiva che investe gli enti lirici, sono dunque favorevoli e promettono un superamento dei seicentomila spettatori per un totale di ventidue miliardi d'incasso dello scorso anno. Scelta importante e coraggiosa è il «Don Carlo» di Verdi per la serata inaugurale a 23 anni di distanza dalla memorabile edizione di Jean Vilar. Oltretutto è un'opera legata in un certo senso all'anno colombiano e l'occasione sarà accentuata da un breve preludio con l'esecuzione della «Fanfare» di Aaron Copland. Tra gli interpreti, accanto a Renato Bruson, Roberto Scandiuzzi, Aprile Millo, Giovanna Casolla, ci sarà il basso Kurt Rydl, nel ruolo del Grande Inquisitore, uno dei diciassette interpreti primari che debuttano in Arena, a riprova dell'intenzione di rinnovamento dei cast propugnata dal maestro Ferrerò. Dirigerà José Maria Collado, regìa di Renzo Giacchieri e scene di Dante Ferretti, uno dei due scenografi, con Luciano Ricceri, scelti come esponenti internazionali del nostro cinema, avendo ricevuto «nominations» per l'Oscar. L'altra novità della stagione è «Bohème», in cartellone dal 3 luglio, in nuovo allestimento curato dal regista Giuliano Montaldo con la direzione di Tiziano Severini. L'idea di questa nuova realizzazione del popolare capolavoro pucciniano è di ambientarla nella Parigi 1830, nel momento del rinnovamento edilizio della capitale francese, che si vedrà «in progress» tra il primo e l'ultimo atto. Tra gli interpreti Cecilia Gasdia, Alberto Cupido, Angelo Veccia. Due riprese per completare il programma, l'amatissima «Aida 1913», allestita per l'ultima volta, con direzione di Nello Santi, regia di Gianfranco De Bosio e coreografia di Susanna Egri. Tra gli interpreti torneranno Maria Chiara e Nicola Martinucci, vale a dire due interpreti fatti a posta per i gran¬ di spazi dell'Arena. «Nabucco» sarà diretto da Anton Guadagno, ancora con De Bosio regista e con un grande protagonista come Piero Cappuccini. L'anno rossiniano, dopo essere stato celebrato al Filarmonico con «Guglielmo Teli», sarà ricordato in Arena il 17 agosto con un concerto della Royal Symphony Orchestra diretta da Paolo Olmi. Accanto a Ouvertures e cori verrà eseguito 10 «Stabat Mater». Esperimento singolare il 24 agosto: «Porgy and Bess» di Gershwin in forma di concerto con la direzione di Lorin Maazel, a saggiare la possibilità di allargare 11 repertorio areniano verso spazi inconsueti. I balletti al Teatro Romano saranno «Carmina Burana» e «Catulli Carmina» di Orff nella coreografia di John Butler (dal 19 al 22 agosto). Luigi Rossi

Luoghi citati: Milano, Parigi, Verona