la vacanza finisce nel sangue

La vacanza finisce nel sangue La tragedia durante un volo in Senegal. Le vittime sono quasi tutti francesi, dieci feriti gravi La vacanza finisce nel sangue Cade aereo del Mediterranée, 30 morti PARIGI. Il piccolo aereo bimotore s'è messo a ballare, poi ha picchiato sulla terra, come se rimbalzasse. Fuori, il giorno doveva ancora arrivare. Tutt'attorno, le ombre della palude e della savana. Il comandante aveva appena annunciato di allacciare le cinture di sicurezza: «Fra cinque minuti atterriamo», aveva detto, «siamo in perfetto orario». Olivier Perret s'è sentito sbalzare via, in quel momento, come un fuscello, e adesso ricorda che il Convair 640 della compagnia gambiana Gamcrest s'è spezzato in due, e poi s'è spaccato ancora, e i pezzi affondavano nel fango. «Un errore mostruoso, maledizione», ripete ai microfoni della radio «France-info» con la voce rotta dall'emozione, «qualcosa di pazzesco». Il viaggio organizzato dal Club Mediterranée è finito lì, in un campo della savana, vicino al villaggio di Kafunting , nel Senegal, duecento chilometri sotto Dakar e giusto cinquanta chilometri più a Nord di Capo Skarring, dove doveva atterrare. Trenta morti, dieci feriti gravi e sedici leggeri, hanno tirato fuori dalla carcassa del Convair che si è schiantato nella palude. Il pilota era convinto d'essere arrivato a destinazione. E' il secondo disastro aereo in tre settimane che vede coinvolti cittadini francesi. Il 27 gennaio un Airbus A320 della Air Inter precipitò vicino a Strasburgo: morirono in 87, quella notte. Ieri, la tragedia s'è ripetuta, nel cuore dell'Africa. Questa volta i soccorsi sono stati veloci, anche perché aerei militari francesi stavano effettuando manovre in zona. Nella melma della palude vicino a un villaggio di capanne, la carcassa del bimotore era conficcato di sbieco e sembrava affondare ancora sotto gli occhi dei soldati francesi che per primi sono arrivati sul posto. Nel giorno che nasceva, dal cielo scendevano volteggiando gli elicotteri. Le operazioni di soccorso sono state rese più difficili dal terreno dove s'era piantato l'aereo. Molti feriti sono stati portati subito a Dakar, con un elicottero dell'aeronautica francese, e ricoverati nell'ospedale militare. Alcuni, quelli più leggeri, invece, sono stati trasferiti a Ziquinchor, capitale della regione di Casamance. Oggi potranno rientrare a Parigi, hanno assicurato i medici. Sul posto è arrivato in serata pure Serge Trigano, presidente e azionista di maggioranza del Club Mediterranée. Il tour operator ha inviato da Parigi un aereo con medici e materiale medico. «In 42 anni di attività è la prima volta che veniamo coinvolti in un incidente di questa gravità», hanno tenuto a precisare gli organizzatori del viaggio. Il club ha 110 villaggi sparsi nel mondo e riesce a vantare in media un milione e duecentomila clienti ogni anno. Il Convair, un modello un po' antiquato, a turboelica, faceva parte di un convoglio di tre aerei che. trasportava circa centocinquanta turisti a Capo Skarring. Era decollato regolarmente alle 4,30 da Dakar, capitale del Senegal, «in direzione Sud, per un volo di 45 minuti verso la località di villeggiatura di Cap Skarring», come precisano gli uomini dell'esercito senegalese. Il tempo era buono, e non c'erano difficoltà particolari da affrontare. Gli altri due velivoli, anche quelli noleggiati alla Air Senegal dalla Gamcrest, una compagnia che appartiene a inglesi di origine indiana, hanno raggiunto destinazione atterrando senza problemi. Sull'ultimo aereo c'erano 50 passeggeri (48 francesi e due coniugi belgi), e sei membri d'equipaggio: due piloti americani, due assistenti di volo — una inglese e una gambiana —, un meccanico gambiano, e uno dei responsabili britannici della compagnia. Dopo quasi mezz'ora di volo, l'incidente. «Ci hanno annunciato che stavamo per atterrare», racconta Olivier Perret, uno dei passeggeri. «Ci hanno detto le solite cose, ci hanno invitato ad allacciare le cinture di sicurezza. Ma sotto di noi non c'era la pista e ci siamo sfracellati nella Savana, in un terreno fangoso, dove l'aereo si è completamente smembrato. E' un errore umano, non vedo altre spiegazioni. E non penso proprio che ci siano stati problemi tecnici. Fino al momento dell'incidente, il volo si era svolto normalmente». Il racconto di Perret è confermato da altri superstiti: «Non c'erano luci attorno, niente che facesse pensare a un aeroporto. Eravamo immersi nel fango, e davanti ai nostri occhi c'erano le immagini della sciagura fra i rottami dell'aereo. I morti, i feriti, le urla di dolore, la paura. Poi sono venuti a salvarci. Dal cielo, da dove eravamo caduti». (p.s.l DAKAR AEREO CONVAIR - 640 DECOLLATO DA DAKAR DESTINAZIONE CAP SKIRRING (CASAMANCE) PRECIPITATO A SO km CIRCA A SUD DI BANJUL Il pilota manca la pista e precipita nella savana Il presidente del Club Mediterranée Serge Trigano

Persone citate: Olivier Perret, Perret, Serge Trigano

Luoghi citati: Africa, Banjul, Dakar, Parigi, Strasburgo