«Vuole colpire ancora l'OIivetti» di Angelo Conti

«Vuole colpire ancora l'OIivetti» Il Quirinale ha riproposto nelle rivelazioni il ruolo della fabbrica di Ivrea «Vuole colpire ancora l'OIivetti» Parla una «spia»-, per coprire altre aziende IVREA «Cossiga cerca di colpire la Olivetti e De Benedetti. E vuol salvare dall'accusa di spionaggio altre aziende, soprattutto quelle a partecipazione statale, che per anni hanno intrattenuto rapporti stretti con l'Unione Sovietica». Lo dice Maria Antonietta Valente, la ex funzionaria della Olivetti, condannata a 4 anni per spionaggio (confermati in Appello) per la tentata vendita all'Urss dei progetti di un'apparecchiatura capace di proteggere i computer. Il Presidente ha rivelato che il controspionaggio italiano aveva saputo di una rete spionistica sovietica operante ad Ivrea, presso l'Ohvetti. A lui l'aveva riferito il governo «in relazione alla violazione delle regole Cocom». E che lo stesso Gorbaciov insistette perché fosse concessa la grazia a Victor Dimitriev (il funzionario commerciale sovietico che, secondo alcuni, è un colonnello del Kgb), richiesta accolta da Cossiga «per un atto di amicizia» il 10 ottobre dello scorso anno. «Questa decisione mi danneggia - commenta la presunta spia - perché suona come una condanna. Cossiga non sa che Dimitriev e io finimmo in trappola per l'uso spregiudicato fatto dal Sismi di un documento che noi non avevamo richiesto. I sovietici volevano un progetto civile, ma un uomo del Sismi ci disse che aveva solo il suo equivalente militare. Che per noi rappresentava solo un'alternativa, non certo l'obiettivo primario. Ed il generale Martini non pensò due volte a metterlo a disposizione dei carabinieri». Poco dopo quella operazione ne furono avviate altre, partite da una soffiata del controspionaggio americano, che aveva raccolto le confidenze di un ex console russo a Genova. Per evitare attriti con l'Unione Sovietica, in un momento delicato, e per sfuggire alle norme che prevedo¬ no l'obbligatorietà dell'azione penale, il governo decise di ricorrere a un decreto. Il presidente della Repubblica si disse d'accordo e partecipò con il suo staff all'elaborazione del documento. «Perché lo ha fatto?» si chiede ora Maria Antonietta Valente. «Cosa c'è di diverso da questi presunti tentativi spionistici, dal comportamento mio e di Dimitriev? Niente, perché anche in quei casi si trattava di trattative commerciali fra aziende italiane e il governo russo». La Valente ha pronta una spiegazione: «Si sta cercando di evitare guai all'Italimpianti, che ha ottenuto una commessa da 2000 miliardi per uno stabilimento in Urss, manovra piaciuta molto poco agli americani. E diventa facile, in questo momento, buttare fango sull'Olivetti che trattava con la Russia esattamente come gli altri». Angelo Conti

Luoghi citati: Genova, Ivrea, Russia, Unione Sovietica, Urss