Mondonico rilancia il Torino Formula 5 di Bruno Bernardi

Mondonico rilancia il Torino Formula 5 Contro la Cremonese in campo anche Scifo e Casagrande Mondonico rilancia il Torino Formula 5 TORINO. Torna in pista il Torino Formula 5 per accelerare e recuperare il terreno perduto domenica scorsa. Una distorsione alla caviglia destra non basta per fermare Vincenzino Scifo: l'asso italobelga proverà prima di scendere in campo ma ha deciso di stringere i denti pur di non mancare all'appuntamento odierno con il pubblico torinese, contro la Cremonese di Gustavo Giagnoni. L'ex Mister Colbacco non si sente già retrocesso. Metterà da parte nostalgie e sentimentalismi sperando di fare lo sgambetto ai granata, come gli accadde, alla guida del Cagliari, in un lontano confronto di Coppa Italia. Impresa disperata per i lombardi. L'assenza degli squalificati Bonomi, Favelli e Gualco offre al Torino l'occasione per muovere la classifica verso la zona Uefa e riscattare la sconfitta di Roma con la Lazio. Per incentivare risultato e spettacolo, dopo i fischi dell'ultima esibizione casalinga con il Bari, deludente anche se vittoriosa, Emiliano Mondonico riproporrà l'attacco a cinque stelle, usato, sinora, in campionato, solo con la Fiorentina al Delle Alpi, rilanciando anche Walter Casagrande. Con i viola furono due punti sofferti ma meritati. Oggi Mondonico chiede un successo ancora più convincente ad una squadra che, a parte lo squalificato Fusi (sostituito nel ruolo di centromediano metodista da Venturin, con Arnioni stopper e Benedetti in panchina ma con la mente rivolta al duello con Van Basten di martedì sera a San Siro nell'anticipo di Coppa Italia), è quella che potrebbe far compiere un salto di qualità nel girone di ritorno. «Non vogliamo fare esperimenti, e non mi va giù che si parli di un Toro messo sotto da un avversario con più cuore», taglia corto Mondonico. Anche se all'andata fu tutto facile, rispetta la Cremonese, rimaneggiatissima in difesa, non perché è legato alla società che l'ha lanciato come tecnico ma per evitare cadute di tensione o presupponenza da parte dei granata. La voglia di Scifo è pari a quella di Casagrande che giocherà con un bendaggio rigido al polso sinistro, fratturato tre settimane fa prima della trasferta di Ascoli. Il brasiliano spera che i suoi guai fisici siano finalmente finiti. Due volte è finito sotto i ferri del chirurgo: prima il ginocchio, poi la mano. «Da adesso in poi si vedrà il vero Casagrande», dice l'attaccante che affiancherà Bresciani e Lentini, con Martin Vazquez e Scifo a sostegno. Otto presenze in campionato, un gol, due reti in Coppa Uefa e una in Coppa Italia: un bilancio apparentemente modesto per l'ex capocannoniere delle Serie B, ma Casagrande non si lamenta e conta di rifarsi per convincere la società a rispettare il contratto che scadrà nel giugno '93. «Sarei preoccupato se avessi giocato sempre. Tutto quello che ho fatto prima dell'intervento alla gamba conta poco o niente. Ed è inutile recriminare anche sull'infortunio al polso. Comunque non ho mai promesso gol. Da dodici anni sono professionista ed ho imparato che ci sono periodi in cui il pallone va a bersaglio anche quando tiri ad occhi chiusi ed altri in cui non vuole assolutamente sa- perne di entrare in porta». Ad Ascoli l'ultima sua apparizione. Un 4-0 che sembrò proiettare il Torino in orbita. Poi i fischi con il Bari e il passo falsò all'Olimpico. Casagrande fa il filosofo: «Il calcio è una continua verifica e noi dobbiamo battere la Cremonese per la classifica e per il morale. Solo il Milan, che ha ormai lo scudetto in tasca, è irraggiungibile ma il secondo posto è ancora alla nostra portata anche se ci basta arrivare quinti per classificarci in zona Uefa, il nostro obiettivo principale». Casagrande non trascura Coppa Italia e Coppa Uefa: «Speriamo di passare il turno in campo nazionale, anche se il Milan è favorito, e contiamo di andare avanti in Europa, una competizione che possiamo anche vincere. La Formula 5 ha funzionato abbastanza bene con la Fiorentina. Solo giocando insieme possiamo migliorare l'intesa e il rendimento». Un Toro rombante per tre fronti. Bruno Bernardi Per Vincenzino Scifo (sopra) ultimo test prima del match, ma vuole giocare nonostante la distorsione alla caviglia; a lato Casagrande, in campo con un bendaggio rigido

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