Reuter obbedisce, ma ancora per poco

Reuter obbedisce, ma ancora per poco Il tedesco, che si adegua al gioco delle marcature bianconere, chiede un ruolo fìsso Reuter obbedisce, ma ancora per poco «Anche col Milan mi sacrifico a fare il jolly» Torna De Agostini, Marocchi a centrocampo TORINO. Ci sarà anche l'avvocato Agnelli. Sempre che la nebbia non impedisca all'elicottero di alzarsi in volo. Lo ha anticipato il presidente Chiusano in visita alla squadra in una giornata che è stata segnata dai giochetti di prestigio di Trapattoni, più abile del mago Silvan nel mescolare le carte in tavola per nascondere le strategie della partitissima. Una sola ammissione: De Agostini giocherà. Ma questo non significa che Marocchi perderà il posto. Infatti ritornerà in un centrocampo che prevede, oltre a Baggio libero di scatenare la fantasia, anche la presenza di Galia e Reuter, il tedesco buono per tutte le occasioni. ' Proprio questa etichetta di jolly a tempo pieno ha provocato il primo sfogo stagionale di Reuter, forse stanco di sentir dire e di leggere che non rende al massimo perché non è utilizzato nel ruolo migliore. In un italiano sempre più sicuro ha detto: «In questo periodo mi adatto a giocare nelle posizioni più disparate. Me lo chiede Trapattoni ed anche contro il Milan so già che partirò in una posizione per occuparne un'altra durante la partita. Accetto tutto per il bene della squadra, ma il prossimo anno vorrei un ruolo preciso. Non mi piace fare il jolly». Messaggio inoltrato sulla linea dell'utente desiderato: Molto diversa la situazione di Kohler, inamovibile nella propria parte di distruttore, pronto all'ennesima sfida diretta con Van Basten. La cosa buffa è che continuano a chiedergli se ha paura. Lui alza le spalle rassegnato e vorrebbe dire: «Ma mi avete guardato in faccia?». Già, il solito Kohler. Spiega: «Non mi emoziona più nulla, figuriamoci Van Basten. Sono tranquillo come sempre, tutti dovremo essere tranquilli. L'errore più grave sarebbe di far capire al Milan il nostro stato d'animo. La squadra di Capello è forte, ma può sbagliare. E noi dobbiamo crederci». Ai giocatori avrebbe voluto portare una parola di incoraggiamento il presidente Chiusano, ma è arrivato ad Orbassano ad allenamento già concluso. Ad attenderlo soltanto Trapattoni, la solita orda di cronisti e le telecamere della Rai. Chiusano ha inviato il proprio messaggio al popolo: «Partita emozio¬ nante tra due squadre che onorano il calcio. Spero che le attese di spettacolo non vengano tradite dai giocatori. Il Milan è favorito per lo scudetto, ma noi non rinunciamo alle nostre ambizioni. Abbiamo orgoglio da vendere». Dopo la sconfitta di Firenze, dall'avvocato Chiusano erano partite frecciate all'indirizzo della squadra, accusata di non aver saputo osare. Anche questa volta il presidente si sbilancia: «Non conosco le intenzioni di Trapattoni, ma mi aspetto una squadra impostata per vincere. Voglio una Juve grintosa e determinata, come richiede una partita così delicata, e spero che tirino di più in porta». Chiusano si adegua ad Agnelli: «Senza l'autogol di Carrera all'andata ora saremmo a tre punti. Mica male se ci restituissero loro la cortesia». Fabio Vergnano IL BILANCIO DELLA SFIDA TRA MILAN E JUVE PAMPifiNATn PARTITE VINTE VINTE P.RI GOL GOL UAMriUNAiu GIOCATE JUVE MILAN PAHI JUVE <MILAN PRE GIRONE UNICO 32 13 10 9 54 50 GIR0NEUNIC0 115 39 36 40 160 162 BILANCI0 147 52 46 49 214 212 Stefan Reuter (a destra) e Jurgen Kohler sono al primo anno con la maglia della Juventus, che li ha prelevati dal Bayern Monaco. Dice lo stopper: «Non temo Van Basten e la Juve non deve temere il Milan»

Luoghi citati: Firenze, Orbassano, Torino