Una sposa cristiana? Allah è con Arafat di Igor Man
Una sposa cristiana? Allah è con Arafat DIARIO ARABO Una sposa cristiana? Allah è con Arafat RAFAT deve tutto al suo talento politico e nulla al suo fisico. Alto un metro e 60, in perenne lotta con la pancetta, un naso troppo grosso, gli occhi sporgenti, le orecchie da elfo, troppo grandi, quando si arrabbia (e gli capita spesso, . magari perché un rubinetto perde) protende il labbro inferiore risultando non proprio gradevole. Epperò la sua kaffìa a pepi bianchi e neri, che dissimula una impietosa calvizie, è divenuta per i palestinesi forse quello che per gli italiani fu la camicia rossa di Garibaldi. Le guance brinate da una eterna barba rada danno un tocco di drammaticità alla sua persona scattante: quella del militante braccato, del fedayn-doc. Ebbene, l'elfo si è sposato. Con una giovine ragazza palestinese: Soha. Il nome viene dal verbo omonimo che vuol dire «vegliare sognando l'amore». Un foglio del Kuwait ha scritto acidamente che, sposandosi, Arafat ha tradito la causa palestinese, e invero: «Ho sposato la Palestina perché ha una bella dote», scherzò con Mariarosa Carreri di Panorama (17-4-87) precisando tuttavia di non aver fatto voto di castità sicché, un giorno, «a Dio piacendo potrei anche sposarmi sul serio». Arafat si porta appresso una piccola corte. Dovunque approdi, il suo alloggio .prende subito l'aspetto .e sprigiona l'atmosfera d'una casa palestinese. Panciute teiere in perenne bollitura, vassoietti colmi di dolcini di marzapane, tappeti da preghiera, radioline che trasmettono musica araba. Spiccano a corte due belle ragazze: una mora, di nome Raida, orfana d'un famoso fedayn; una bionda, Soha Tawil. Nel maggio del 1990, le conobbi entrambe all 'Inter•Continental di Ginevra. Soha ch'è tanto dolce quanto sua madre, Raimonda, è animosa faceva da segretaria-interprete ad Arafat badando soprattutto, mi disse, che le sue divise fossero sempre in ordine, impeccabili. Non avrei mai immaginato che Soha e Abu tornar «filassero». Sapevo della sto^ria^di Arafat con una stu¬ penda Miss Libano, sapevo di non poche giornaliste anche occidentali scivolate sotto le sue lenzuola a dispetto della voce malevola (sparsa vent'anni fa da una giornalista rifiutata) ch'egli avesse un debole per i maschietti. Forse l'amore s'è fatto strada lentamente nel cuore del vecchio fedayn, ovvero egli ha voluto colmare con un po' di fresca tenerezza la sua terribile solitudine: i nipoti sono oramai grandi e lontani, il Mossad gli ha ammazzato Abu Jihad e Abu Iyad (due amici-fratelli), con gli impiegati della rivoluzione, grassi, calvi, fumatori arrabiati, non c'è discorso. Qualcuno ha scritto che avendo sposato una cristiana Arafat, musulmano, ha offeso Hamas. Sciocchezze. Il Corano considera kafir (infedele) colui che nega Allah, l'ateo. Un musulmano può benissimo sposare una cristiana o una ebrea. Appartengono alla Gente del Libro. Maometto, del resto, fra le sue 13 mogli ne aveva di sicuro una cristiana e, pare, una ebrea. Il matrimonio ha avuto luogo due mesi fa. L'ha celebrato uno sheikh, un religioso abilitato a registrare al-aaked, e il'i con-. tratto matrimoniale. Non esiste una liturgia musulmana del matrimonio ma la tradizione che vuole ci siano assolutamente due testimoni. Gli sposi intrecciano le mani, lo sheikh le copre con un immacolato fazzoletto di uno e legge alFatiha (l'aprente), la prima sura del Corano. E' tutto. Migliaia di fax giungono a Tunisi agli sposi senza fissa dimora; vengono in gran parte dai territori occupati: mabruk, dicono, congratulazioni. Ma c'è anche chi augura la benedizione d'un figlio «poiché la Palestina ha bisogno di sangue nuovo come la terra ha bisogno dell'acqua». «Se Dio vi aiuta nessuno può vincervi» (Corano, IH-160). Igor Man lan
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