«Se c'è un mentitore, sta al Quirinale»

«Se c'è un mentitore, sta al Quirinale» IL MINISTRO OMBRA liPMlllllllllliBI1||trg «Se c'è un mentitore, sta al Quirinale» ROMA. «Da un anno Cossiga ci rivolge allusioni, minacce e ricatti. Tutto ciò non ci fa né caldo né freddo, noi continuiamo a continueremo a dire ciò che riteniamo giusto». Lo ha dichiarato il ministro ombra per le riforme istituzionali. Cesare Salvi (pds), a proposito dell'invito alla prudenza rivolto dal Capo dello Stato al partito di Occhetto. In una intervista a Radio Radicale, a proposito di contatti telefonici fra Cossiga e l'onorevole Bruno Fracchia, pubblicata sull'Europeo (secondo altri, il Presidente avrebbe parlato anche con Gerardo Chiaromonte), Salvi sostiene: «Non smentisco questa ricostruzione». E aggiunge: «Conoscendo le due persone direi senz'altro che, se c'è un mentitore, è Cossiga». Il pds ha strumenti per difendersi? «Cossiga crede che tutti facciano uso di dossier - risponde Salvi -. Noi non abbiamo nessun dossier, ma leggiamo le carte, tutte le inchieste sul caso Moro ancora devono essere chiuse. Quando Aldo Moro era prigioniero delle Brigate rosse, gran parte di coloro che avrebbero dovuto cercarlo erano della P2». Franco Bassanini, ministro ombra per l'informazione, accusa Cossiga di «tentativo di intimidire il Parlamento, di ricattarlo per costringerlo ad approvare un decreto anticostituzionale». Bassanini si riserva di investire il comitato parlamentare per i procedimenti di accusa. [Ansa]

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