Sarei stato la diciottesima vittima

Uno scampato Uno scampato «Ipolitici ci ignorano» UDINE. «Cossiga o non Cossiga, noi ci saremo, come ogni anno», dice da Udine Giorgio Zardi, che allora aveva 25 anni e che il caso di una licenza data per la neve, il freddo e la stanchezza di quell'inverno 1945 ha risparmiato alla strage. Zardi poteva essere un'altra vittima e invece adesso è qui a testimoniare che la ricorrenza, a Malga Porzus, è sempre stata un appuntamento scomodo per la storia e la politica ufficiale della Resistenza. «Qualche volta si è visto qualche onorevole - dice Zardi -, più spesso solo le nostre bandiere di ex combattenti, mai cariche dello Stato». Questo doveva èssere l'anno del Presidente della Repubblica, ma Cossiga all'ultimo momento ha rinunciato. «Siamo in una zona di tensioni sempre accese, il Presidente qui in Friuli ha in programma un incontro con gli sloveni... è possibile che la prudenza o la diplomazia gli abbiano consigliato di non incontrare quelli che combatterono contro di loro, tanti anni fa». Può darsi. Ma in ogni caso la strage di Malga Porzus, ancora una volta, scivola sotto le righe dell'ufficialità. Di quelli che erano a Porzus si salva solo Aldo Bricco, generale degli Alpini, fuggito a rotta di collo, perforato da sei proiettili eppure salvo. Ventinove della banda vennero processati e condannati. Quasi ottocento anni di condanne. L'ergastolo per Toffanin fu graziato nel '78 da Pertini.

Persone citate: Aldo Bricco, Cossiga, Giorgio Zardi, Malga Porzus, Pertini, Toffanin, Zardi

Luoghi citati: Friuli, Udine