Troppi paesi dimenticati
Troppi paesi dimenticati Troppi paesi dimenticati //pensiero dei politici alle statistiche sulla povertà AOSTA. Ha colto per certi versi di sorpresa l'indagine redatta dalla Commissione d'indagine su indigenza e emarginazione che attribuisce alla Valle d'Aosta una presenza di poveri percentualmente superiore a quella nazionale. Sulla base di dati del 1988, contro una media italica del 15,3 per cento di cittadini che non dispongono delle 746 mila lire annue che costituiscono la soglia per essere definiti «poveri», in Valle d'Aosta questa percentuale tocca quota 16 per cento. Questo dato colloca la Valle d'Aosta a un non certo esaltante primo posto iN classifica tra le regioni del Nord Italia. La regione risulta molto lontana dalle «ricche» Trentino Alto Adige (6,6 per cento), Friuli Venezia Giulia (6,9) e Lombardia (7,1), in posizione mediana con Sardegna e Abruzzo, ma non troppo lontana dalle «povere» Calabria (35,6), Basilicata (31,4) e Puglia (28,1). Claudio Lavoyer, assessore regionale alle Finanze, ha una chiave di lettura molto realistica di questi dati. «Credo che nascano soprattutto dalle realtà presenti nei piccoli Comuni di montagna». E aggiunge: «Troppo sovente, accecati anche da un certo benessere diffuso nella maggioranza^ della popolazione, dalle sollecitazioni che continuamente ar¬ rivano dalle pagine patinate dei media, non ci rendiamo conto che ci sono cittadini che hanno un reddito molto basso. E' gente che riesce a vivere in modo abbastanza dignitoso, ma che obiettivamente è povera se il parametro di valutazione è soltanto il reddito monetario. E' proprio da queste considerazioni che in Valle d'Aosta molti sforzi e molti aiuti dell'amministrazione regionale si concentrano nel settore dell'agricoltura». Lavoyer dice ancora: «Il discorso sul benessere in Valle d'Aosta non può comunque prescindere da un dato di fatto, e cioè che la ricchezza, quella vera, è concentrata nella mani di poche persone». Il presidente della giunta regionale ha trovato il dato riferito alla Valle d'Aosta piuttosto elevato. Dice Gianni Bondaz: «Quando sostenevamo che la situazione valdostana non era quella dipinta dalle statistiche non erano in molti a crederlo. I toni trionfalistici di una Valle d'Aosta straricca non erano e non sono gi i stificati, come non lo sono quelli di'una regione povera. Per il presidente della giunta «la verità sta nel mezzo. In Valle c'è benessere, ma esistono anche sacche di povertà che bisogna porsi come obiettivo di sconfiggere o quanto meno di limitare al massimo». [a. e]
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