Vigili mille quiz sulle targhe alterne

Vigili, mille quiz sulle targhe alterne «La mia auto finisce per P, può circolare?» Vigili, mille quiz sulle targhe alterne Alt. Fermi tutti. Sentite questa: «La targa della mia auto finisce con P: posso circolare?». Oppure questa: «Ho comprato una Uno nuova: che lei sappia, è catalizzata?». E ancora: «Il divieto vale anche per le moto?». «Quante probabilità ci sono di imbattersi in una pattuglia a Pozzo Strada?». «Multerete i "pari" anche se sono in sosta"?». Non fosse per i telefoni che squillano sui tavoli, ci sarebbe davvero da fare silenzio e ascoltare a una a una le domande sull'ordinanza anti-smog che arrivano qui alla centrale operativa dei vigili urbani nella prima giornata a targhe alterne del nuovo anno. Domande.d'ogni tipo. Alcune legittime: «Ho un'auto pari, oggi non potrei muovermi. Ma lavoro a Barriera di Milano e ho mia mamma ricoverata alle Molinette: c'è un modo per farle visita durante la pausa di pranzo?». Altre fantasiose: «Siamo un gruppo di amici, dobbiamo andare a sciare a Bardonecchia: vale la data del giornaliero?». Tante, semplicemente, stupide e assurde: «Lunedì ho appuntamento in officina per montare l'impianto a Gpl sulla mia Dedra: che faccio oggi?». I vigili ascoltano, sopportano, puntualizzano: non è solo il loro lavoro, ; è qualcosa di più. Perchè non è da tutti rispondere con una pazienza che neanche i santi hanno, elencando punto per punto le eccezioni al provvedimento che ieri vietava la circolazione alle auto con finale di targa pari, e oggi alle dispari. «Se la targa termina per 8 e lei circola ugualmente lo fa a suo rìschio e perìcolo...». «Sì, i rappresentanti hanno via Ubera, ma si ricordi il certificato d'iscrizione alla Camera di Commercio». «No, l'ordinanza non vale per i Comuni della prima cintura». «Per domenica non sappiamo ancora nulla». E così via, in un inferno di telefoni che suonano, con i cronisti che ogni tanto riescono a prendere la linea e chiedono «come va?». In centro, piazza San Carlo è un buon posto per capire che questa volta Torino, a diffenrenza dell'esperimento del 18, 19 e 20 dicembre, ha rispettato l'ordinanza del sindaco protempore Baldassare Furnari: il parcheggio è mezzo vuoto, il traffico scarso. Ai lati della piazza, due pattuglie sono più che sufficienti per i controlli di eventuali trasgressori. Ecco una Mercedes di Reggio Calabria, finale di targa pari. «Sono di passaggio, non sapevo del divieto», tenta di giustificarsi Giovanni Campisi. Niente da fare, i vigili sono inflessibili: 200 mila lire di multa. Viene fermata una Golf di Aosta, ultima cifra 4: «Ma è catalizzata», insorge la proprietaria, Marina Gambaruto. E si rimette in marcia dopo la verifica sulla carta di circolazione. Ma il verbale non risparmia l'auto successiva, una Panda. Il guidatore, Francesco Ferro, canavesano, cade dalle nuvole: «Il divieto? E da quando?». Se esistesse un premio per l'automobilista più sfortunato della prima giornata di blocco parziale del traffico, dovrebbe essere assegnato a Mario Pisano, dell'Ansa. Gli intimano l'alt in piazza San Carlo quando mancano pochi minuti alle 12. Lui scende dalla sua Tempra station wagon con targa pari e, sorridendo, porge al vigile la fotocopia del libretto e dice: «L'auto è catalizzata». Vero. Ma non si va in giro con la fotocopia dei documenti, ci vuole l'originale. Il vigile prende il blocchetto delle multe: «Questa volta se la cava con 12.500 lire». Gianni Armand-Pilon SCENDE LO SMOG DOMANI SI CIRCOLA A PAGINA 31

Persone citate: Baldassare Furnari, Barriera, Francesco Ferro, Gianni Armand-pilon, Giovanni Campisi, Marina Gambaruto, Mario Pisano

Luoghi citati: Aosta, Bardonecchia, Milano, Reggio Calabria, Torino