Ford e Vauxall, 2500 di troppo

Ford e Vauxall, 2500 di troppo A gennaio il mercato cala del 6%, il governo propone l'apertura al Giappone Ford e Vauxall, 2500 di troppo In Gran Bretagna annunciati nuovi licenziamenti LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Un'altra botta per l'industria automobilistica inglese: Ford e Vauxall hanno annunciato ieri il taglio complessivo di 2500 posti di lavoro, mentre le statistiche sull'andamento del mercato sembrano il bollettino di una guerra perduta, con vendite crollate al livello di dieci anni fa. Jaguar, Rolls-Royce e Rover avevano già subito pesanti perdite di mercato, con percentuali oscillanti fra il 27 e il 34%, mentre la Ford era riuscita ad incrementare marginalmente le sue vendite con una massiccia campagna promozionale. Ma questo non ha impedito ieri ai dirigenti della casa di annunciare la drastica decisione di sopprimere oltre 2 mila posti. Globalmente, le vendite di gennaio sono infatti diminuite del 6% (a poco più di 150 mila auto) e gli esperti non riescono a scorgere alcuna in¬ versione di tendenza. Intanto ha destato scalpore il rapporto pubblicato questa settimana dalla Commissione antimonopoli che, esaminando le prospettive dell'industria automobilistica britannica, ne ha individuato le cause di crisi nelle restrizioni all'import di auto giapponesi. Insomma, di fronte al drammatico calo della produzione e della vendita di auto sul mercato inglese, la ricetta della Commissione consiste semplicemente nel dar via libera alle cosiddette «auto gialle» con conseguente guerra dei prezzi dalla quale scaturirà, si spera, almeno un aumento delle immatricolazioni. Come noto Toyota, Nissan e Honda hanno eletto la Gran Bretagna come «portaerei» per la loro invasione del mercato continentale, impiantando qui numerosi stabilimenti di assemblaggio e di costruzione dei motori. Secondo le previsioni ufficiali, entro la metà di questo decennio le case giapponesi produrranno in Inghilterra 700 mila vetture che arriveranno a un milione alla fine degli Anni 90, al pieno delle capacità degli impianti. Insomma, l'eventuale «crescita per trapianto», come titolava ieri il Guardian un preoccupato fondo sull'industria automobilistica nazionale, potrebbe avvenire solo a discapito delle case inglesi e quindi dell'occupazione. Ma questa preoccupazione non sembra allarmare i responsabili del ministero dell'Industria i quali, respingendo come stravagante e irrealistica una proposta di introdurre la guida a destra per sinergia nella costruzione di auto, intendono porre all'ordine del giorno del governo la questione se anticipare l'apertura completa del mercato alle auto giapponesi, prevista dalla Cee per il 1999. Un'ipotesi che ha già suscitato le proteste degli altri costruttori europei.[p. pat.l

Persone citate: Rolls

Luoghi citati: Giappone, Gran Bretagna, Inghilterra, Londra