Il primo round a Marina

Il primo round a Marina La causa della Ripa di Meana contro il film Piazza di Spagna Il primo round a Marina Il pretore: domani lo sceneggiato di Canale5'sarà preceduto da un avviso «Le vicende narrate non sono in alcun modo riferibili alla vita della contessa» ROMA. «Vittoria totale», esulta Carlo Ripa di Meana. E lei, Marina: «Sono pienamente soddisfatta, non si tratta di una vittoria personale, ma di un'importante affermazione di principio a tutela dei diritti individuali e delle libertà personali». Il pretore Domenico Bonaccorsi ha stabilito infatti che sua moglie Marina Punturieri, già Lante della Rovere, aveva ragione nel protestare contro lo sceneggiato «Piazza di Spagna», che sta trasmettendo Canale 5. Scrive il giudice nel dispositivo: «Nel merito, la doglianza della Punturieri è giustificata». E' il trionfo della contessa? Non proprio, perché lo sceneggiato continuerà ad essere regolarmente trasmesso su Canale 5, sia pure preceduto da una scritta che avvertirà: «Si precisa che il personaggio della contessa Armida De Tolle è una creazione di pura fantasia e che pertanto le vicende narrate nello sceneggiato Piazza di Spagna non sono in alcun modo riferibili alla signora Punturieri». E qui è il guaio. Come diceva Mario Missiroli, spesso una smentita equivale a una doppia notizia. Insomma, se ancora qualcuno non ci aveva pensato, ora saprà che Marina «non» è Armida, anche se il giudice dice che invece è proprio lei. «Il magistrato - insiste Carlo Ripa di Meana, socialista e commissario Cee - ha riconosciuto il danno e la necessità di ripararlo. La sentenza è una prova della saggezza della magistratura, perché in questo caso c'era una famiglia contro un impero che va dalle reti televisive agli immobili, le case editrici, lo sport e persino il Carnevale di Venezia». Ma il caso non finisce qui. Marina Ripa di Meana ieri mattina ha anche querelato il regista Florestano Vancini. Il giorno prima, infatti, era saltata all'ultimo momento una trasmissione-confronto tra i protagonisti di questo «affaire» davanti a Enzo Biagi. La contessa ha diramato un lungo comunicato: «Leggo esordisce la sua nota - con estremo disappunto le inquietanti dichiarazioni del signor Florestano Vancini». Seguono quattro precisazioni: che il confronto televisivo non era opportuno con la causa in corso; che lei era prontissima ad affrontarlo in un momento immediatamente successivo; che le dichiarazioni sui pretesi provini sono false e pretestuose; e infine che si cerca di «eludere... il fatto che per evidenti ragioni di cassetta sia stata organizzata una volgare e inammissibile identificazione tra me e il perverso personaggio della De Tolle». Ci sarà una nuova causa, dunque. Il magistrato civile ha intanto stabilito che inizialmente Marina Ripa di Meana doveva impersonare «una nobildonna il cui ruolo era incentrato sul rapporto sofferto, difficile e inten¬ samente umano con la figlia, senza implicazioni politico-affaristiche». Poi il copione è cambiato. E il magistrato conclude: «Non sembra irragionevole ritenere che lo spettatore medio sia portato a identificare e confondere... unificando realtà e fantasia». [fra. gii.] Per Marina Ripa di Meana vittoria ai punti in tribunale

Luoghi citati: Meana, Roma, Venezia