Condannata a usare le pantofole

Sanremo in dodici a giudizio Per il festival Sanremo in dodici a giudizio SANREMO. Una dozzina di richieste di rinvio a giudizio per presunta corruzione, tra cui quella riguardante Adriano Aragozzini, patron del festival della canzone di Sanremo. E' questo il primo risultato dell'inchiesta della magistratura sanremese sulle presunte tangenti legate all'organizzazione della manifestazione negli anni 1989 e '90.1 due sostituti procuratori di Sanremo, Francesca Nanni e Paola Calieri, hanno affidato ieri al gip tutto il voluminoso dossier frutto di oltre un anno di accertamenti. Oltre alla dozzina di richieste di rinvio a giudizio per il reato di concorso in corruzione i magistrati hanno anche richiesto quattro stralci, per un supplemento di indagini. Con l'ex organizzatore del festival, Aragozzini, ora produttore esecutivo della manifestazione nominato dalla Rai, le richieste di rinvio a giudizio riguardano: il marchese Antonio Cerini, l'impresario musicale che con le sue dichiarazioni del gennaio '91 ha fatto aprire l'inchiesta; l'ex assessore comunale al turismo Giuseppe Fassola; l'ex sindaco, oggi consigliere regionale, Leo Pippione; l'assessore al patrimonio Agostino Carnevale. Secondo i giudici Aragozzini e Germi nella veste di presunti corruttori avrebbero distribuito tangenti per 870 milioni di lire. Le richieste di rinvio a giudizio sono state inoltre formulate nei confronti di altri sei indagati accusati di aver svolto un ruolo di intermediari. Tra questi, l'avvocato Roberto Taurini che avrebbe confermato parte delle rivelazioni di Gerini. Ora tutto il fascicolo processuale è nelle mani del gip Bracco, che dovrà fissare l'udienza preliminare per le definitive richiste di rinvio a giudizio o archiviazioni. (Ansa]

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