La preghiera del venerdì infiamma 15 città di E. St.

La preghiera del venerdì infiamma 15 città ALGERIA fHH Truppe in assetto di guerra davanti alle moschee, gli ultra alzano le barricate: mitra e lacrimogeni La preghiera del venerdì infiamma 15 città Nella notte si spgra ancora s^tgeri, altri 4 morti a Batna ALGERI. La preghiera del venerdì ha ancora portato il caos e la violenza in Algeria. Quindici città sono in rivolta. Le forze di sicurezza hanno sparato ripetutamente - per lo più in aria - per sciogliere gruppi di manifestanti filo-islamici che avevano alzato barricate. Nelle vie della capitale si sparava ancora la sera. Per il momento la radio nazionale ha parlato di un morto, di nuovo a Batna (430 chilometri a Sud-Est di Algeri). E' questa la tredicesima vittima ufficiale degli scontri che ormai da quattro giorni paralizzano la città. Fonti ospedaliere, però, già da ieri pomeriggio riferivano di un totale di almeno venti morti, bilancio confermato dal Fronte islamico di salvezza (Fis). Testimoni parlano di 4 vittime solo negli scontri di ieri. Dopo la relativa calma della mattinata ed il tranquillo svolgersi della preghiera, sembrava che i timori della vigilia dovessero essere contraddetti dai fatti. All'uscita delle moschee, però, un po' ovunque nel Paese gruppi di ultra si sono scontrati con l'imponente schieramento di forze di sicurezza in assetto di guerra. A Bordj el Kiffan (una ventina di chilometri a Est di Algeri) alcune centinaia di manifestanti hanno bloccato la strada con barricate improvvisate e dando fuoco a copertoni. Anche qui la polizia è ricorsa ai lacrimogeni e ha sparato. Violenti in¬ cidenti anche a Sidi Bel Abbes, a Orano e Costantana, le altre due grandi città del Paese. Ad Algeri all'alba le forze dell'ordine hanno preso posizione attorno alle moschee nei quartieri in cui più forte è l'influenza del Fronte islamico di salvezza (Fis). I primi incidenti si sono registrati poco dopo mezzogiorno. A conclusione delle funzioni religiose, sono echeggiati colpi d'arma da fuoco nei quartieri di Bab el Oued, Bachdjara, El Harrach e Kouba. Poi la polizia ha fatto ricorso ai lacrimogeni per disperdere gli integralisti che si preparavano a sfilare in corteo. Ieri sera in molti quartieri della capitale si sentiva ancora spa¬ rare: colpi isolati, raffiche di mitra. Si è sparato anche a el Biar, quartiere in cui hanno sede numerose ambasciate tra cui quella italiana. A Costantina i poli ziotti hanno fatto ricorso,agli idranti e ai lacrimogeni per disperdere i fedeli che stavano sciamando verso una piazza per manifestare contro l'Alto Consiglio di Stato, l'organismo sostenuto dai militari che gestisce il potere dopo le dimissioni di Bendjedid. Mentre manifestanti e forze dell'ordine si fronteggiavano in due piazze del centro e in altre zone della città si sono uditi colpi d'arma da fuoco. L'altro ieri il ministro dell'Interno aveva diffuso un comunicato in cui si ribadiva «la determinazione dei pubblici poteri a lottare risolutamente, nel quadro della legge, per preservare l'ordine pubblico». La radio fin da ieri mattina lo ha trasmesso più volte, aggiungendovi un invito del prefetto alla popolazione a non lasciarsi coinvolgere da coloro che fomentano i disordini, [e. st.]

Persone citate: Abbes, Bendjedid, Kouba

Luoghi citati: Algeri, Algeria, Batna, El Harrach, Orano, Sud-est Di Algeri