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Pronto a fare «seppuku» per gli animali RISPONDE O.d.B. Pronto a fare «seppuku» per gli animali Oggetto: rettifica di errata informazione. Gentile dottor Paloschi, il 27 agosto 1991 il dottor Del Buono, in replica a una lettera pubblicata nella rubrica gestita su Lo Stampa, affermava certamente in buona fede come lo Stato avesse «soppresso» l'Enpa come Ente inutile. Il 29 agosto informavo il dottor Del Buono, tramite lettera che allego in copia, di come lo Stato non avesse «soppresso» l'Enpa ma bensì trasformato la personalità giuridica da pubblica in privata. Con enormi vantaggi per gli animali... Silvano Traisci presidente Enpa di Torino 1CEVO per conoscenza questa lettera di protesta inviata al dottor Paolo Paloschi, amministratore delegato de La Stampa, dal presidente dell'Enpa di Torino e consigliere nazionale. La lettera conclude: «Chiedevo semplicemente una breve rettifica atta a ristabilire la vera posizione protezionistica dell'Enpa. Non avendola ottenuta, non so se per esclusiva volontà del dottor Del Buono, credo corretto informarla, nella sua qualità di gradito Iscritto all'Enpa, affinché possa valutare se continuare, o meno, a far parte di un Ente che i collaboratori della testata giornalistica da lei amministrata reputano neppure meritevole di una doverosa corretta informazione sulla più che dimostrabile "esistenza"...». 11 «gestore» di questa rubrica pensa che una simile perplessità non possa Pronto«seppper gli a fare uku» animali concernere l'amministratore delegato della testata giornalistica e ringrazia, comunque, il presidente dell'Enpa di Torino per averlo gratificato nella prima lettera sull'argomento di un «certamente in buona fede» e nella seconda di un «fiori so se per esclusiva volontà». In realtà il «gestore» non ha mai ricevuto la lettera del 29 agosto 1991 né da allora gli sono giunte contestazioni. Altrimenti il «gestore» non avrebbe mancato di informare, a sua volta, i lettori che il mutamento della personalità giuridica dell'Enpa si è rivelato positivo per l'Ente e per gli animali, «in quanto liberati dalle pastoie del carrozzone parastatale, si è reso possibile agire con una prontezza di intervento prima sconosciuta. Attualmente l'Ente agisce attraverso 108 sedi periferiche, sovvenzionato da oltre 80.000 iscritti. Ha un Corpo Nazionale di Guardie Zoofile con un organico di 1293 unità che agiscono con funzioni di polizia giudiziaria in tutti i casi accertati di maltrattamento nei confronti di animali. Non riceve e non vuole contributi pubblici. Neppure una lira...». Se la pubblicazione di questa tardiva rettifica non sarà giudicata sufficiente, il «gestore» è pronto a far «seppuku». Oreste del Buono