Martelli chiede giustizia all'Onu di Claudio Martelli

Martelli chiede giustizia all'Onu JUCOSLAVIA L'elicottero Cee Martelli chiede giustizia all'Onu NEW YORK. L'Italia sollecita l'aiuto dell'Onu per condannare -chi ha abbattuto l'elicottero in Croazia, quando morirono quattro militari italiani e un francese. L'invito è stato rivolto ieri dal vicepresidente del Consiglio Claudio Martelli al segretario generale dell'Onu Boutros Ghali in un incontro al termine di un breve viaggio negli Usa. «Ho chiesto al segretario dell'Onu - ha detto Martelli al termine del colloquio prima di rientrare in Italia - di appoggiare l'iniziativa giudiziaria del governo italiano, che ha invitato la procura generale della repubblica ad avviare un'indagine per identificare i responsabili dell'agguato. Ghali si è riservato di esaminare il caso, prospettando per il momento due strade praticabili. La prima fa riferimento alla procedura seguita dal Consiglio di sicurezza nei confronti della Libia, cui è stato intimato di agevolare le indagini e l'estradizione dei presunti autori della strage di Lockerbie. La seconda è una via più diplomatica, che consisterebbe in un'iniziativa personale del segretario dell'Onu. Ghali ci darà una risposta non appena avrà approfondito il caso. E', certo che l'Italia non intende rassegnarsi a lasciare impunito un crimine che considera un vero e proprio delitto politico». Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite vuole spingere i serbi e i croati a accettare incondizionatamente la proposta dell'Onu che prevede lo spiegamento di una forza di pace, e si avvia a votare una risoluzione in tal senso. Fonti del Consiglio affermano che la nuova risoluzione tenterà di convincere le parti in guerra che la presenza di circa 10.000 Caschi blu nelle aree contese della Croazia non pregiudicherà una soluzione politica del conflitto. L'altro ieri Ghali aveva denunciato che le obiezioni del presidente croato Franjo Tudjman e del leader serbo della Krajina Milan Babic stanno bloccando i piani per lo spiegamento della forza di pace. La Serbia «condivide» l'impegno delle Nazioni Unite per la soluzione della crisi jugoslava e attende l'arrivo dei Caschi blu «al più presto possibile». «Da parte nostra non ci sono ostacoli, l'unico problema è semmai Tudjman». Lo ha detto ieri a Roma il ministro degli Esteri serbo Vladislav Jovanovic dopo un incontro con Gianni De Michelis. le. st.l

Persone citate: Boutros Ghali, Franjo Tudjman, Ghali, Gianni De Michelis, Milan Babic, Tudjman, Vladislav Jovanovic

Luoghi citati: Croazia, Italia, Libia, New York, Roma, Serbia, Usa