E l'Olivetti presenta i conti del '91 in rosso

E l'Olivetti presenta i conti del '91 in rosso E l'Olivetti presenta i conti del '91 in rosso Perdite per290 miliardi, con questa crisi saliranno ancora ROMA. Il «caso Olivettbcontinua a tenere banco e sulgruppo di De Benedetti si moltiplicano e si incrociano i segnai (spesso in «codice») provenierji dalle parti più diverse. Ieri, neutre al ministero del Lavoro proseguiva tra contrasti il (pnfronto azienda-sindacati, la, società d'Ivrea anticipava i,risultati dell'esercizio '91 per .correggere» le imprecisioni pubblicate su alcuni giornali, ut membro del comitato di presiienza dell'Iri interveniva sul <polo informatico» affermando: «Non ne sappiamo nulla». Manto oggi scende in capo Ocahetto, che partecipa ad Ivrea alla «conferenza» del pds sull'fiivetti. Partiamo dalle contestazioni dell'Ingegnere sui dati dell'esercizio '91. In uia nota diramata dalle agenzq, si sottolinea, «sulla base d# dati ad oggi disponibili ed in >arte già resi noti», che il fatturato del '91 è pari «a circa 860( miliardi, con un risultato opentivo prossimo al pareggio», l'inlebitamento a fine anno è risultato in «diminuzione rispetto ai 744,5 miliardi del 31 dicembre '90 grazie ad un andamento positivo dell'autofinanziamento». L'Olivetti contesta anche le stime di perdita. «Il risultato netto 1991, dopo aver integralmente spesa¬ to gli oneri relativi agli esuberi di personale dell'anno, di oltre 7000 unità, risulta di circa 290 miliardi di perdita, prima di una eventuale allocazione nel bilancio '91 degli oneri straordinari derivanti dalla ristrutturazione industriale del '92 già ini¬ ziata negli ultimi mesi del '91, allocazione che sarà valutata in occasione del consiglio di amministrazione convocato per l'esame e l'approvazione del bilancio». Sul «polo», invece, è il socialista Pini a polemizzare. Afferma che all'Iri non risulta nulla di ufficiale per quanto riguarda la vicenda Olivetti: «Il governo, o meglio alcuni ministri, si stanno occupando di questo problema ma a noi non risulta nulla di ufficiale. Con De Benedetti dopo ottobre non abbiamo più avuto rapporti, siamo all'oscuro di eventuali sviluppi». E aggiunge: «Non ero d'accordo con la vecchia ipotesi, cioè che in una fusione la parte più piccola dovesse fagocitare la più grande, mi pare incomprensibile e nessuno è ancora riuscito a spiegarmelo». Un segnale chiaro. In via Flavia, intanto, il ministro Marini aspetta per oggi risposte dal confronto aziendasindacati, ma la trattativa procede con fatica fra molti ostaco¬ li. I principali: chiusura o meno dello stabilimento di Crema e futuro del polo tecnologico che dovrebbe sorgere a- Marcianise. «Non è possibile arrivare ad un accordo - ha detto il numero due della Fiom, Damiano - fino a quando non sarà cancellata la chiusura di Crema». Una soluzione che starebbe prendendo piede è quella di un consorzio, guidato dalla Regione Lombardia e con la partecipazione dell'Olivetti, per il monitoraggio dell'ambiente e dell'agricoltura, sull'esempio di quello tedesco realizzato a Monaco per la Baviera. Resta fissata per giovedì 13 la riunione che dovrebbe essere conclusiva. «Per noi il 13 comincia la fase decisiva - ha chiarito Damiano - dopo aver informato i lavoratori sullo stato della vertenza». Infatti da lunedi 10 a mercoledì 12 si faranno assemblee in tutte le aziende del gruppo con due ore di sciopero. Francesco Bulk» CHI COMPRA IL SOFTWARE IN ITALIA [COMPOSIZIONE DEL MERCATO ITALIANO DEL SOFTWARE E DEI SERVIZI DI INFORMATICA PER SETTORI DI UTENZA] PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 10,50% INDUSTRIA, DISTRfB. E SERVIZI 66,80%

Persone citate: De Benedetti, Del Mercato, Pini

Luoghi citati: Baviera, Crema, Italia, Ivrea, Lombardia, Marcianise, Monaco, Roma