Fa discutere in America il mostro della Chrysler

Fa discutere in America il mostro della Chrysler NOVITÀ' La Viper è una super sportiva con 400 cavalli Fa discutere in America il mostro della Chrysler In un momento di gravi preoccupazioni per l'industria automobilistica americana, ha destato un certo interesse la comparsa di una nuova vettura sportiva: la Viper (Vipera in italiano), costruita dalla Chrysler, il più piccolo complesso fra quelli che, assieme alla General Motors e alla Ford, venivano chiamati un tempo i tre grandi. E' un interesse molto controverso quello suscitato dalla Viper perché se è nuova come data di nascita (è stata messa in produzione nel novembre dello scorso anno), è vecchia di concezione. Una vecchia-nuova automobile perché ha poco o nulla di una moderna vettura sport a partire dal motore, un 10 cilindri a V di 8000 ce, inizialmente destinato a equipaggiare un autocarro (alla sua messa a punto avrebbe contribuito anche lo staff tecnico della Lamborghini), Si era pensato anche a un 8V di 6 litri e 300 Cv. Il programma previsto dalla Chrysler, d'altra parte, è modesto. Nel primo anno si conta di costruirne non più di 400 (3 al giorno) su una capacità produttiva, a pieno regime, che potrebbe raggiungere le 5000 unità nei 12 mesi. Nel 1993, se le richieste lo giustificheranno, se ne costruiranno 24 al giorno su un unico turno di lavoro. Non esiste neppure un piano industriale ben definito. Ancora non è stato deciso se affidarne il montaggio a un solo team o se assemblarla in tre aree diverse. Per tutti, compresi i fornitori, che sono parecchi, si tratta di affrontare una tecnologia di produzione, imposta dai piccoli numeri, mai sperimentata in precedenza e che potrebbe anche riservare spiacevoli sorprese. Un record comunque la Viper se lo è assicurato: è stata posta in produzione in appena tre anni dopo averla fatta conoscere al pubblico. Nessuno pensava se¬ riamente che potesse essere qualcosa di più di un prototipo, di una vettura-idea ma senza alcun domani. Sono state le positive reazioni di molti appassionati di questo tipo di vetture a cambiare il corso degli eventi. Oggi la Chrysler punta sulla Viper come prodotto di immagine, complementare in una gamma destinata a essere presto rinnovata. La Viper suscita anzitutto le critiche dei tecnici e dei designer più giovani perché la ritengono un controsenso, l'espressione di una industria che dimostra cosi di andare controcorrente in quanto rifiuta di adeguarsi agli imperativi dei nostri giorni in fatto di salvaguardia dell'ambiente, dei consumi e del minor impiego di materiali. Bob Lutz, presidente della Chrysler e destinato a diventarne l'amministratore delegato quando Lee Iacocca andrà in pensione, sostiene che la Viper non è più «irresponsabile» di qualsiasi vettura sportiva giapponese e che la Chrysler ha deciso di proporla memore del successo incontrato a suo tempo dalla Ford Cobra. In realtà, chi ha avuto modo di provarla su strada si mostra tutt'altro che deluso. Viene giudica¬ ta piena di brio e capace di accelerazioni brucianti grazie ai suoi 400 cavalli. La Casa americana indica in 14 secondi lo spazio di tempo in cui la Viper raggiunge, con partenza da fermo, i 160 km/h, e si ferma completamente, secondo un test che sta divenendo di moda in America per stabilire non soltanto le accelerazioni di una vettura ma anche la potenza del suo impianto frenante. La velocità massima è di 265 km/h. In 4 secondi raggiunge da fermo le 60 miglia orarie (circa 97 km/h). Pesa 1440 kg e costa l'equivalente di 66 milioni di lire. Alla Chrysler sono convinti che dall'operazione Viper potranno essere tratti utili insegnamenti per produrre in futuro altri modelli in piccole quantità e destinati a coprire quegli spazi che i grandi numeri lasciano ancora scoperti. Piero Canicci la Viper è costruita dalla Chrysler in appena 24 esemplari al giorno: è una super sportiva con un motore otto litri destinato in origine a essere utilizzato su un autocarro

Persone citate: Bob Lutz, Lee Iacocca, Piero Canicci

Luoghi citati: America