Il pubblico sfida la sede inadatta di A. Ri.

Il pubblico sfida la sede inadatta Collegno, inaugurata dal Quartetto di Zagabria la stagione musicale Il pubblico sfida la sede inadatta Bel concerto, nonostante l'acustica precaria COLLEGNO. Cambiano i suonatori, ma la sede è sempre la stessa, il Cinema Stazione; la lunga e ben assortita stagione concertistica collegnese, inauguratasi con l'esibizione del Quartetto di Zagabria e della pianista Ida Gamulin, è stata penalizzata dall'ambiente acusticamente inidoneo, incapace di restituire se non in dose minima il calore delle corde sfiorate dall'arco o la morbidezza nel registro centrale del timbro del pianoforte. Il fatto che ai concerti in provincia la gente comunque accorra, è prova di un desiderio di musica a cui si spera le ammini¬ strazioni comunali riescano un giorno a dare risposte adeguate. Per adesso ci si arma, una volta la settimana, di puntine da disegno e di buona volontà, si sovrappone il calendario dei concerti al manifesto del film in programmazione e ci si augura che presto qualcuno provveda. Il Quartetto di Zagabria, forte di 7 decenni abbondanti di tradizione concertistica onorevole, e - nella prima parte - squisita proposta di repertorio: Haydn (Quartetto op. 33 n. 3, soprannominato «Der Vogel», «L'uccello») e Dvorak (Quartetto «americano»). Solisti croati particolar¬ mente a loro agio nelle occasioni in cui la scrittura li induce a sbrigliare la musicalità istintiva che tanta parte in generale ha nella tradizione interpretativa slava. Il Quintetto con pianoforte di Sciostakovic è invece la punizione esemplare da infliggere ai detrattori sdegnosetti di Dvorak, autore spesso considerato decorativo e facilone: noiosissima, a lungo in cerca di un'identità, l'opera s'illumina solo nell'«Intermezzo», l'unica pagina veramente ispirata. Non sarà stato un caso che proprio lì gli interpreti siano riusciti a dare il meglio di sé. [a. ri.]

Persone citate: Dvorak, Haydn, Sciostakovic, Vogel

Luoghi citati: Collegno, Zagabria