E' morto Vittorio Gelmetti sperimentatore in musica
E' morto Vittorio Gelmetti sperimentatore in musica Firenze, il compositore stroncato da un infarto E' morto Vittorio Gelmetti sperimentatore in musica FIRENZE. E' morto improvvisamente per un attacco di cuore, ieri notte in casa di amici, il musicista Vittorio Gelmetti. Nato a Milano il 25 aprile del 1926, ma romano per estrazione culturale, abitudini, prassi, sperimentatore agguerrito e coerente, Gelmetti è stato uno dei più significativi e originali musicisti della avanguardia Anni 60 e 70. Era attualmente insegnante al Centro Sperimentale di Cinematografia. Compositore autodidatta, frequento nel '59 un corso di direzione d'orchestra alla Chigiana di Siena e, dopo lo studio delle avanguardie storiche del primo Novecento e in particolare di Bartok, Webern e Stravinskij, si dedicò alla musica elettronica. Tra le sue composizioni di quel periodo «Threni d'onda a modulazione d'intensità» e «intersezioni» in memoria di Edgar Varese e, in particolare, «Eine kleine k musik» per piano e nastro. Negli Anni 60 musicò perfino poesie di Ezra Pound. Nei '70 frequentò gli ambienti dell'avanguardia artistica romana e collaborò, scrivendo le musiche per i loro spettacoli teatrali, con registi esordienti come Quartucci o Calenda ed ebbe un sodalizio particolare con Carmelo Bene sino alla «Cena delle beffe». Manipolatore di materiali sonori versato in esperienze elettroniche, Gelmetti era sottilmente impregnato di cultura musicale tedesca e polacca ma si aprì, anche per passione, a mondi diversi, soprattutto di fascinazione mediterranea. In «Deserto rosso» di Antonioni, accostò materiali diversi interpretando in modo struggente un'isola delle sirene della memoria, tra echi proustiani e musica popolare greca, araba. Successivamente collaborò ai film dei Taviani. Sua anche la colonna sonora del film di Giuseppe Ferrara «Cento giorni a Palermo».
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