Passaporto italiano per la fuga di Mengele

Passaporto italiano per la fuga di Mengele Riparò in Argentina grazie alla Cri Passaporto italiano per la fuga di Mengele La scoperta negli archivi aperti da Menem Trovata l'identità di altri due criminali BUENOS AIRES. Josef Mengele, il medico nazista responsabile della morte di almeno 400 mila ebrei, è entrato nel dopoguerra in Argentina come cittadino italiano grazie ad un passaporto della Croce Rossa Internazionale. E come italiano si è anche dichiarato Josef Schwammberger, un altro criminale nazista che si rifugiò in Argentina prima di essere estradato in Germania nel 1990. Lo ha affermato Shimon Samuels, responsabile dell'area latino-americana del centro Simon Wiesenthal, dopo aver potuto accedere ai documenti custoditi dal governo argentino sui gerarchi nazisti che hanno trovato rifugio nel Paese. L'archivio sui nazisti è aperto da lunedì su iniziativa del presidente argentino Carlos Menem. In una intervista al quotidiano argentino «Clarin», Samuels ha dichiarato che i documenti da lui esaminati negli ultimi due giorni attestano come numerosi criminali nazisti fuggirono in America Latina attraverso l'Italia, con l'aiuto della Chiesa cattolica e della Croce Róssa. Mengele probabilmente non potrà confermare: in Inghilterra è al lavoro una commissione incaricata di mettere a confronto il Dna del figlio con quello della presunta salma del criminale nazista. La tesi della «via italiana» per la fuga dei nazisti è stata avanzata varie volte da Simon Wiesenthal. Più recentemente John Loftus, ex funzionario dell'Intelligence al dipartimento di giustizia americano, specializzato come cacciatore di criminali di guerra nazisti, e Mark Aarons, giornalista australiano, hanno accusato papa Pio XII e il suo segretario di Stato monsignor Giovan Battista Montini, il futuro Paolo VI, di aver organizzato direttamente il «contrabbando di migliaia di nazisti» in Canada, Stati Uniti, Australia e soprattutto Argentina, per un malinteso senso di lotta al comunismo. Le loro accuse, contenute nel libro «The Unholy Trinity» (La non santa Trinità) pubblicato negli Usa dalla St. Martins Press, hanno già provocato scandalo e smentite. L'apertura degli archivi argentini sta portando anche ad altre rivelazioni. Samuels ha infatti affermato che due criminali nazisti si trovano tuttora in Argentina, ma non ha voluto rivelarne l'identità: «Forniremo i nomi ai govèrni interessati, non voghamo che individui isolati li uccidano per vendetta, noi vogliamo portarli in tribunale». Uno dei due nazisti potrebbe essere Rudolf Miìdner, capo della Gestapo nella città polacca di Katowice. In Una intervista a Radio Mitro, una emittente argentina, Simon Wiesenthal ha fatto il suo home, affermando di sospettare che, si trovi" in Argentina. [Adnkronòsl Josef Mengele,'~ responsabile ' della morte di almeno 400 'mila ebrei