La Rai nella tempesta elettorale

La Rai nella tempesta elettorale I programmi-contenitore finiscono sotto accusa: basta con i politici invitati agli show La Rai nella tempesta elettorale Veltroni (pds): il Tgl impari da Samarcanda ROMA. Contro la propaganda elettorale occulta in tv scende in campo il Pds: basta con le continue apparizioni dei politici nei programmi-contenitore, coi segretari di partito che s'intrattengono su ogni tema, ospiti di talk-show e telequiz. Alla vigilia dell'audizione dei vertici Rai prevista per oggi in Commissione di vigilanza, il partito di Occhetto lancia uh appello per confinare la campagna elettorale nei suoi «spazi naturali». «Siamo contrari - ha spiegato ieri il responsabile del Pds per il settore televisivo Vincenzo Vita - a blocchi artificiosi dell'informazione. Di politica si deve parlare, ma nei suoi "luoghi naturali", sulla base di regole certe». Per i pidiessini sonò i socialisti e i democristiani quelli che più spesso approfittano dei programmi dove si parla di bontà , bellezza, ed altri argomenti, per apparire in tv e fare una propaganda sotterranea in favore del proprio partito. Ma lo straripamento dei principali partiti di governo, secondo il Pds, riguarda anche i «luoghi naturali» dell'informazione politica e cioè i servizi giornalistici delle testate Rai. Proprio per fronteggiare questa situazione, Walter Veltroni, membro della segreteria del Pds, ha annunciato un programma di collaborazioni con il centro d'ascolto radicale per la creazione di un'osservatorio sull'informazione radiotelevisiva nel suo complesso. Da quest'osservatorio il Pds conta di vigilare non solo sulla frequenza delle apparizioni dei politici in tv, ma anche sul modo in cui vengono fornite le notizie e sul rispetto del pluralismo di tutte le posizioni in campo: «Il pluralismo - ha detto Veltroni - non richiede nell'equa ripartizione dei minuti, ma nel confronto corretto delle opinioni. Siamo arrivati al capolinea e qualcuno, cioè i responsabili della strumentalizzazione di ogni fatto, dovrebbe scendere». L'esponente del Pds attacca Tgl e Raidue, mentre prende le difese di Samarcanda: «Il Tgl dell'altroieri ha fatto risalire il "martirio dell'infanzia" alla crisi della famiglia a sua volta provocata dai partiti che "hanno lavorato ad incrinare la saldezza dell'istituzione familiare". A Samarcanda, giovedì scorso, c'era pluralismo di opinioni e un adeguato contraddittorio: dov'era il contraddittorio nell'intervista a Craxi dell'altra sera a Mixer?». Critiche alla Rai giungono anche dal fronte socialdemocratico, ma questa volta dall'interno dei vertici dell'azienda. Leo Birzoli, vice-presidente in quota al Psdi, commenta così l'approvazione di un'aggiornamento del piano editoriale che dovrebbe garantire un maggior rispetto dell'imparzialità nel servizio pubblico: «Sembrerebbe un documento inutile, vista la sistematica ed inammissibile esclusione delle forze minori da trasmissioni di grande ascolto che offrono, invece, generosa ospitalità ai rappresentanti dei tre maggiori partiti: La tripartizione, anziché mitigata, rischia di essere esasperata dal clima elettorale». Per Birzoli l'audizione di oggi davanti alla Commissione di vigilanza «sarà la sede opportuna per richiamare tutti ai doveri di maggiore correttezza, soprattutto in vista delle elezioni». In vista di quest'appuntamento il consiglio d'amministrazione si è riunito ieri sera proprio per affrontare i temi della campagna elettorale già cominciata. Ma non è stata presa alcuna decisione: si è parlato di Samarcanda e delle altre trasmissioni finite nel mirino, ma solo a livello di pareri. Altre indicazioni arriveranno oggi dalla Commissione parlamentare. Nuove polemiche sono intanto in arrivo per gli spot «contro la violenza e a favore dell'impegno sociale e civile» che andranno in onda su Raidue a partire da domani. Negli otto minifilm della durata di un minuto e mezzo l'uno vengono affrontati temi «dalla parte del cittadino», come l'handicap, la sanità, il traffico, gli anziani, il maltrattamento dei minori, l'affido. Ma le critiche potrebbero riguardare soprattutto due dei filmati, quello sui rapporti tra cittadino e stato e quello sull'amor di patria. Nel primo intitolato «Diritto del cittadino al buon governo», una voce minacciosa rompe un susseguirsi di primi piani per ricordare il dovere di pagare le tasse; subito dopo appare il corpo di un uomo impegnato in acrobazie ginniche e la voce aggiunge: «Ma tu hai anche il diritto che ti venga assicurato il buongoverno». Nello spot sul tema Italia (l'unico a colori della serie, costato circa 75 milioni, contro i 60 impegnati per gli altri minifilm), una sorridente bambina bionda, vestita con gli abiti di una donna, affronta il panorama tetro e incombente di una città fantastica popolata di rumori sinistri e descritta attraverso titoli di giornali di taglio fortemente allarmistico. La bambina è molto spaventata, ma alla fine si fa coraggio e affronta la strada: «L'Italia - recita una voce fuori campo - è una patria che ha bisogno d'amore». «Il minimo comun denominatore della serie - ha spiegato il direttore di Raidue Sodano nel presentare i minifilm - sta in quella frase sul buon governo. Abbiamo pensato fosse giusto accreditare un'immagine dello Stato come dispensatore di doveri, ma anche di diritti. Il buongoverno lo vogliono tutti, non crediamo che nessuno possa manifestare dissenso verso un concetto di questo tipo». Anche il richiamo all'amor patrio, secondo i responsabili di Raidue, si rifa all'esigenza «di connotare in positivo un concetto che era stato etichettato come 'fascista' ma che invece ha diritto di cittadinanza». Fulvia Caprera 81,7% 70,2% IH 11'5" • 31,3% ir J 19,5% 21,6% 30,0% p" 30,9% LA TV EI PARTITI TEMPO DEDICATO Al PARTITI DALLE EMITTENTI E DAI LORO TELEGIORNALI E PERCENTUALE SUL TOTALE ■1 DC 11,6% PSI PDS A sinistra il presidente designato della Rai, Walter Pedullà Sopra, Walter Veltroni membro della segreteria del pds

Persone citate: Craxi, Fulvia Caprera, Leo Birzoli, Occhetto, Veltroni, Vincenzo Vita, Walter Pedullà, Walter Veltroni

Luoghi citati: Italia, Roma, Samarcanda