Si drogava, l'ha strozzata

Si drogava, l'ha strozzata Dopo due giorni il marito dell'ausiliaria del SantAnna ha confessato Si drogava, l'ha strozzata Manette a Varese per l'uxoricida Non vuole crederci Elisa Guidetti, donna semplice di 53 anni. Piange e ripete che non è possibile, quel ragazzo non può aver ucciso sua figlia: si volevano bene, e poi c'è la bambina. Ma Giuliano Frison, 26 anni, operaio, ha ucciso davvero, e dopo una messinscena durata due giorni ha confessato. Ora è in carcere, a Varese. L'uxoricidio sabato, nel primo pomeriggio. Il corpo di Margherita Di Nardo, 31 anni il 27 maggio, ausiliaria all'ospedale Sant'Anna, è stato trovato lunedì mattina: tra gli sterpi di un campo a Gavirate, sulla statale che da Luino, provincia di Varese, porta al confine con la Svizzera. Un corpo semicarbonizzato per ritardarne l'identificazione. Giuliano Frison ha strozzato la moglie e ha dormito una notte accanto a lei senza vita. Domenica ha chiuso bene la porta di casa, in via Salvini 38 a Biandronno, ed è andato a trovare sua madre, raccontando senza emozione che Margherita era «sparita», forse se n'era tornata a Torino. La sera alle 11 ha telefonato alla suocera, per sapere se almeno lei avesse notizie. Poi, la notte tra domenica e lunedì, ha avvolto il cadavere in una coperta e l'ha caricato in macchina. In quel campo sulla statale, ha versato benzina sul plaid e ha dato fuoco. Quel che dopo il fuoco restava del plaid l'ha raccolto, piegato e nascosto nel bagagliaio. Prima dell'alba era già a casa. Lunedì mattina alle 8 Giuliano è dai carabinieri a denunciare la scomparsa della moglie: un metro e 50 l'altezza, capelli neri, occhi verdi. I dati corrispondono alla descrizione del,corpo segnalato da un automobilista tra gli sterpi di Gavirate. Non sono ancora le 4, lunedì pomeriggio, quando i militari arrivano alla «Whirpool» di Biandronno, la fabbrica, ex Ignis, che alla famiglia Frison dà lavoro da due generazioni: il padre di Giuliano, Claudio, 60 anni, è al montaggio frigoriferi, e anche il ragazzo è operaio lì da 5 anni. In caserma Giuliano in qualcosa si contraddice. Di fronte al plaid bruciato confessa. Perché lo ha fatto? A Torino, in corso Siracusa 40 dove abita con il marito Antonio Di Nardo, pensionato Riv-Skf, e il figlio minore, Elisa Guidetti piange e non sa spiegare. A Biandronno, la famiglia Frison ipotizza una lite violenta. Dice Maria Zocchi, 58 anni, madre di Giuliano: «Margherita era tossicodipendente, noi l'abbiamo scoperto a Natale. Credo che Giuliano tentasse da anni di farla smettere, ma a noi ha detto di non immischiarci. So che mio figlio voleva chiedere la separazione. Abbiamo qui Lisa, la loro bambina di 15 mesi. Ci hanno chiesto di tenerla qualche tempo e lo facciamo volentieri». Della separazione sapeva anche la madre della ragazza. Rac¬ conta: «Da ottobre, dopo il periodo in maternità, Margherita aveva ripreso a lavorare. Veniva a Torino la domenica sera e ripartiva il sabato mattina. Portava su e giù anche la piccola. Giuliano voleva la separazione, Margherita soffriva molto per questo negli ultimi tempi». In ospedale, dove la ragazza lavorava come ausiliaria di reparto dal 1980, la descrivono «minuta, un po' timida, educata». Nell'88, quando la caposervizio s'accorge che «ha dei problemi, e forse la sua tossicodi¬ pendenza incomincia allora», Margherita passa dalla pulizia dèi reparti a quella degli ambulatori, fuori orario di visita. L'incontro con Giuliano Frison è dell'agosto 1989: si conoscono a Rimini, dove tutti e due sono in vacanza, e nel marzo successivo si sposano. I genitori di lui mettono a disposizione la casetta di via Salvini a Biandronno, padre e madre di Margherita organizzano festa grande per il matrimonio, in Municipio a Torino il 3 marzo '90. Per la nascita di Lisa, soltanto Elisa Guidetti e Giuliano si preoccupano: «Tutti gli altri non sapevano che Margherita prendeva la droga», spiega la donna. La bambina viene al mondo in astinenza, ma 2 mesi d'ospedale bastano a guarirla. Non basta lei, la piccola, a guarire Margherita. «E adesso?». Al tavolo della cucina Elisa Guidetti si dispera. E chiede scusa per il suo dolore di madre, al ricordo di quel che ha passato, all'idea del presente che non può accettare. Eva Ferrerò Qui accanto Margherita Di Nardo e Giuliano Frison (foto piccola) il giorno del matrimonio a Torino, 3 marzo '90