Natta: cialtrone chi accusa Togliatti di Fabio Martini

Natta: cialtrone chi accusa Togliatti L'ex segretario pei scende in campo «a calci negli stinchi» per difendere il leader Natta: cialtrone chi accusa Togliatti «E'stato una grande personalità, un genio della politica Occhetto si sente agghiacciato? Si vede che è poco vestito» ROMA. Per un attimo Alessandro Natta perde l'aplomb di sempre, lo stile misurato di una vita: «Togliatti? Voglio dare subito un calcio agli stinchi ai tanti cialtroni che circolano nel nostro Paese, siano essi politici o storici: Togliatti è stato una grande personalità, un genio della politica». Il ritorno di Natta a Roma, dopo tanti mesi di silenzioso "esilio" ad Oneglia, non poteva essere più fragoroso: esalta Togliatti e dà del cialtrone a chi si è affrettato a dare un giudizio liquidatone) su Togliatti. Allude forse a Occhetto? O allo storico Andreucci che ha scoperto la lettera? Un giudizio forte, netto quello di Natta, destinato ad avere ripercussioni. Il penultimo segretario del pei è ancora un punto di riferimento nel mondo comunista e lo dimostra l'accoglienza che gli è stata riservata ieri: invitato dai comunisti del pds per una conferenza su Gramsci, Natta ha trovato nella affollatissima saletta della Provincia di Roma, una selva di telecamere e di giornalisti, tantissimi applausi e un pubblico d'eccezione. Erano venuti ad ascoltarlo Pietro Ingrao, Aldo Tortorella, il leader di Rifondazione comunista Sergio Garavini, il riformista Umberto Ranieri e molti altri dirigenti del pds. Una leggera abbronzatura, una elegante giacca di tweed, uno smalto che aveva perso negli ultimi mesi di lotta politica dentro il pds, Natta prima di tenere la sua conferenza non si è sottratto alla raffica di domande e a chi gli ha chiesto se sia restato «agghiacciato» come Occhetto dalla lettera di Togliatti, l'ex segretario del pei ha risposto così: «Io resto agghiacciato se vado al-Polo Nord o forse Occhetto non era vestito...». Una sortita, quella di Natta, destinata ad accrescere l'imbarazzo del pds: sul caso-Togliatti ora non c'è soltanto l'offensiva degli avversari di sempre - democristiani, socialisti, laici e missini - ma occorre tener conto anche del giudizio di chi non ci sta a liquidare il Migliore. Quasi un assedio per Occhetto e questo, proprio mentre sul caso-Togliatti tardano a spegnersi i riflettori e diversi partiti stanno valutando se farne o meno un cavallo di battaglia della campagna elettorale. Da questo punto di vista una relativa sorpresa arriva dalla de. Dopo tre giorni di singolare silenzio sulla vicenda-Togliatti da parte di piazza del Gesù, ieri sera a Tg7 - in un faccia a faccia con Giorgio Napolitano - il presidente dei deputati de Antonio Gava ha detto esplicitamente che «la de non farà la campagna elettorale su Palmiro Togliatti». Gava tiene a ricordare che «la lettera non l'abbiamo fatta uscire noi», ma ricorda che «nel 1948 la de invitò a votare anche per i prigionieri che ancora non si trovavano»; quindi, «più che agghiacciarsi, c'è da stupirsi per chi si agghiaccia adesso». E se la de, almeno per ora, sembra non voler spingere il coltello nella piaga di Occhetto, a Botteghe Oscure si respira di nuovo il clima dell'assedio e i dirigenti del pds lo ammettono senza perifrasi. «Siamo pronti a rispondere colpo su colpo», dice il presidente dei deputati Giulio Quercini, mentre il riformista Gianni Pellicani è convinto che «se i nostri avversari continuano così, prima o poi questa campagna si ritorcerà contro chi l'ha messa in atto». Alla riunione del coordinamento politico di ieri per mettere a punto la linea sul caso Togliatti, ha partecipato anche Nilde lotti che ha proseguito nel suo silenzio sulla polemica. Ma la sortita di Natta - che ha usato gli stessi argomenti di Sergio Garavini - potrebbe contribuire ad una correzione della linea impressa da Occhetto. Per Natta, «Togliatti ha avuto un percorso aspro, durissimo, travagliato, con luci ed ombre, ma ha avuto grandi meriti per la democrazia nel nostro Paese e il giudizio che più conta è quello sul periodo essenziale della sua esperienza politica: dal 1944. ad oggi»., E ha anche indicato una linea difensiva al pds: «Io nel 1940 mi auguravo la guerra e ho persino partecipato a manifestazioni a favore della guerra. E non perché fossi fascista, ma perché volevo la fine del fascismo. Un calcolo cinico? Probabile, ma che la salvezza del Paese passasse anche attraverso la disfatta militare, l'ha pensato Croce, che non credo fosse un cinico». E che il pds stia valutando anche questi argomenti, per organizzare una linea più prudente sul caso-Togliatti, lo ha confermato Giorgio Napolitano a Tg7 che, se da una parte si dice «molto scosso» dalla lettura della lettera di Togliatti, dall'altra invita a chiarire «in quali condizioni e circostanze venne scritta: sappiamo che in Urss infuriava una guerra spaventosa, voluta da Hitler e Mussolini». E Achille Occhetto fa sapere: «A noi il caso Togliatti non fa paura, questo è un partito nuovo e loro continuano ad attaccarci sul passato perché non possono controbatterci sul presente». Fabio Martini Ma Gava rassicura Napolitano: non faremo elezioni da Quarantotto» E Quercini avverte: «Risponderemo colpo su colpo» Alessandro Natta difende Togliatti (nel riquadro). A sinistra: il de Antonio Gava

Luoghi citati: Oneglia, Roma, Urss