«Biella razzista» per i sindacati
«Biella razzista» per i sindacati Mille adesioni al documento della Lega Nord che vuoi cacciare i posteggiatori abusivi «Biella razzista» per i sindacati L'accusa dopo una raccolta di firme contro i neri BIELLA. A Milano migliaia di persone in piazza per manifestare contro l'intolleranza nei confronti degli stranieri di colore; a Biella retate contro gli immigrati extracomunitari che invadono i posteggi e ripetono incessanti ed ossessivi inviti ad acquistare accendini e altri oggetti. Un segno di pace ed uno di chiusura, uno stridente contrasto che non è sfuggito alle segreterie biellesi di Cgil, Cisl e Uil. C'è un razzismo nascosto, mascherato, in città, denunciano i sindacati e affidano ai fax le loro riflessioni su questa vicenda che, se non è certo decisiva per bollare una comunità con il marchio di razzista, servirà da spunto per un dibattito che si preannuncia molto vivo. Proprio oggi la giunta comunale deve affrontare un tema spinoso: la proposta della Lega Nord che invita il Comune a prendere provvedimenti contro i posteggiatori abusivi. Proposta sorretta da mille firme, poche forse, ma specchio di un microcosmo che non va sottovalutato, seppur in una Biella che il suo sindaco de- finisce «aperta e solidaristica». Ed è questo l'obiettivo dei sindacati. Non nascondono che il fenomeno-immigrazione nella roccaforte piemontese del tessile abbia assunto negli ultimi anni connotati sempre più marcati. Un consistente numero di extracomunitari vive a Biella con un regolare permesso di soggiorno, avvertono Cgil, Cisl e Uil, e lavorano nell'industria, nelle famiglie. Poi c'è l'altra faccia dell'immigrazione: quelli che vivono nella clandestinità, al limite della sopravvivenza. «Costoro infastidiscono la gente con i loro piccoli e ingenui commerci, o improvvisandosi posteggiatori. Ci sembrano comunque esagerate la raccolta di firme e l'intervento della polizia: sono iniziative che esasperano un fenomeno marginale». E le esasperazioni, incalzano i sindacati, generano il seme del rifiuto. E il riferimento ai postfascisti, ai naziskin, alle squadracce anti-immigrati è fin troppo chiaro. A questo punto i sindacati spostano il tiro sulla Biella che pullula di spacciatori. «Merita un'attenta riflessione che non vi sia altrettanta solerzia nell'affrontare il dilagare della droga, lo spaccio nelle vie della città, per combattere i disservizi e i soprusi». La conclusione delle segreterie sindacali è lapidaria: è molto più dolorosa e incivile la notizia di un giovane morto per droga che quella che denuncia la presenza di un marocchino posteggiatore abusivo. E intanto, sui muri diroccati di un grande insediamento industriale, è comparsa una scritta dal tono inquietante: magrebini, tornatevene alle vostre case. Daniele Cabras
Persone citate: Daniele Cabras
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