Cossiga scioglie il Parlamento
Cossiga scioglie il Parlamento «Le Camere erano delegittimate, incapaci di fare rifórme». Si vota il 5 aprile Cossiga scioglie il Parlamento «E agli italiani chiedo perdona per Togliatti» ROMA. Cossiga ha sciolto le Camere. Le elezioni sono indette per il 5 e il 6 aprile. Il Presidente della Repubblica lo ha annunciato agli italiani nel messaggio andato in onda ieri sulla Rai a reti unificate. Cossiga ha sciolto le Camere «per sua intima convinzione, per esaurimento legislativo e politico di esse», avendo avuto il consenso del governo e «perché era venuta meno la loro capacità di decidere alcunché in materia di riforme istituzionali». Da questo il Capo dello Stato trae una conseguenza: che le Camere disciolte avranno ora «competenze più ristrette» di quelle che arrivano a scadenza naturale. Cossiga esalta poi con insistenza il ruolo della «gente comune» in contrapposizione alla funzione del Parlamento. Lo fa anche a proposito delle riforme istituzionali enfatizzando il ruolo dei referendum che dovrebbero concludere il processo di riforme, secondo le speranze socialiste. Per il dopo elezioni chiederà un governo che faccia le riforme e controllerà lui i ministri proposti dal presidente del Consiglio. Inoltre «al Presidente della Repubblica - afferma Cossiga è interdetto per obbligo di correttezza istituzionale partecipare al confronto elettorale come parte politica. Con scrupolo continuerò ad esercitare il mio imparziale ruolo di garanzia a difesa della Costituzione, del corretto funzionamento delle istituzioni e dèi genuino e libero formarsi ed esprimersi della volontà popolare, astenendomi da interventi; che sarebbero inopportuni».'' Nell'incontro con i giornalisti, Cossiga parla infine di Togliatti e dell'atteggiamento che il segretario del pei prese nei confronti dei soldati italiani prigionieri in Siberia. Il Presidente si augura innanzitutto che il documento «non sia autentico». «Se poi la lettera fosse per somma disgrazia vera, - afferma Cossiga>- da Presidente della Repubblica che rappresenta la nazione, poiché Togliatti di questa nazione era comunque figlio, chiedo perdono ai soldati morti ed ai loro familiari». F. U Licata, F. Martini e A. RapiMrda ALLE PAGINE 2,3 • 4
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