Allarme, aumentano gli assalti alle banche

Allarme, aumentano gli assalti alle banche E' ferito e braccato il bandito protagonista con tre complici della sparatoria a Beinasco: uno è morto Allarme, aumentano gli assalti alle banche Nell'ultimo anno sono raddoppiati in cintura Sindacalisti: inutili guardie e vetri blindati E' ferito e braccato il bandito che venerdì mattina, assieme a tre complici, ha rapinato l'agenzia del San Paolo di Beinasco. Un assalto drammatico, i banditi sono stati sorpresi all'uscita, c'è stato un conflitto a fuoco: un rapinatore è morto, la guardia giurata ferita. Sono stati esplosi una cinquantina di colpi; proiettili all'impazzata, uno ha raggiunto la finestra del primo piano, sopra la banca, dove vive un invalido. Due banditi sono stati subito arrestati, i carabinieri di Beinasco, della compagnia di Moncalieri e del Nucleo investigativo di Torino hanno identificato il complice riuscito a fuggire. «E' un pregiudicato», e di più per ora nessuno vuol dire. C è la testimonianza di alcune persone che hanno visto un giovane allontanarsi di corsa, lungo via Donizetti, dietro il grande palazzo dove sorge la banca: quel giovane si stringeva il braccio, come fosse ferito. Tacciono Oscar Salvay e Enrico Craverio, i due rapinatori arrestati dopo l'assalto. Crave¬ rio, 36 anni, ripete: «Mi hanno fermato i carabinieri a circa trecento metri da quella banca, ma io non so nulla, stavo passando per caso, andavo a fare commissioni». Anche Salvay, 31 anni, nega le accuse. Il suo difensore, l'avvocato Carlo Mussa, dice: «E' un ragazzo gracile», e si trincera dietro il segreto istruttorio. Parla il maresciallo Marco Ottavi ani, della Forestale, che ha bloccato Salvay: «Era lui l'autista della banda, ha sparato per primo, abbiamo risposto al fuoco». Quella drammatica rapina ripropone il tema della sicurezza negli istituto di credito. E' il boom delle rapine in banca: lo scorso anno, in Torino e provincia, nei soli primi sei mesi sono state 26, con un incremento rispetto l'anno precedente del 25%. In netta discesa, dicono le statistiche, il bottino medio: dai 60 milioni di due anni fa, ai 30 del 1991. Sono aumentati gli assalti in città, ma sono quasi raddoppiati quelli nell'hinterland, dove gli istituti sono meno controllati, più iso¬ lati, posti spesso su strade che permettono una sicura fuga. Francesco Nigro, segretario regionale della Fabi (Federazione autonoma bancari italiani) parla di «paura», legata a questo aumento di assalti. Lavora alla Cassa di Risparmio da 26 anni, lui stesso ha subito una rapina, undici anni fa, e rimase ferito gravemente. Dice che non servono le porte blindate, i sistemi di rilevazione dei metalli, pistole e fucili. E servono poco o nulla, aggiunge Piero Mosca, dirigente nazionale del sindacato, anche le guardie giurate che presidiano gli ingressi: i banditi le aggrediscono, le disarmano. Tutti e due dicono che occorre «più protezione all'esterno, maggiore presenza di polizia e carabinieri, un vero coordinaménto tra le forze dell'ordine». Franco Mai è stato per anni responsabile della sicurezza dell'Istituto bancario San Paolo: «Quello della sicurezza è problema universale e nessuno è riuscito a risolverlo; inventiamo un dispositivo e i banditi riescono ad aggirarlo». Oggi si parla di nuove tecnologie. Alla Cassa di risparmio, ad esempio, sono in funzione i «robomat», apparecchiature dotate di cassetti a scomparsa su più piani e comandati da computer che consentono al cassiere la disponibilità di pochi milioni. Poi le telecamere: in funzione in quasi tutte le agenzie, registrano quanto accade in banca e fissano i volti dei banditi. A Beinasco quell'apparecchiatura sarà installata nelle prossime settimane. [é. mas.] Oscar Solva/, qui dopo l'arresto era l'autista della banda

Persone citate: Carlo Mussa, Enrico Craverio, Fabi, Francesco Nigro, Franco Mai, Marco Ottavi, Oscar Salvay, Piero Mosca, Salvay

Luoghi citati: Beinasco, Moncalieri, San Paolo, Torino