«Il disarmo russo non ci riguarda»

«Il disarmo russo non ci riguarda» IL RIVALE UCRAINO «Il disarmo russo non ci riguarda» Kravchuk: decisione unilaterale, deve consultarci DAVOS DAL NOSTRO INVIATO Sollievo in Occidente, inquietudine dell'Ucraina per le ultime proposte e annunci di Eltsin su disarmo e difesa spaziale'congiunta russo-americana. Il Presidente Leonid Kravchuk in un'intervista a «La Stampa» manifesta irritazione e interrogativi sul metodo e sul contenuto delle iniziative. Sul disarmo si approfondiscono così i contrasti fra i due Paesi. In un separato incontro, il presidente della Bielorussia, Stanislav Shushkevich, non nasconde la delusione per il fatto che Eltsin abbia deciso tutto da solo, benché Minsk abbia armi strategiche: «Non si possono fare passi importanti sul disarmo, su cui concordiamo in linea di principio - ci dichiara - senza consultare le altre tre Repubbliche dotate di armi nucleari. Non è serio, temo che la Russia sia come la vecchia Urss». Tutti e due sono qui a Davos per la riunione del Forum dell'economia mondiale cui partecipano, insieme con statisti di diversi Paesi, quasi tutti i dirigenti delle Repubbliche ex-sovietiche, tra cui Nazarbaev del Kazachstan, quarta potenza nucleare, il quale tace sul problema. Presidente Kravchuk, qual è la sua reazione alle decisioni di Eltsin sul disarmo, relative ai missili strategici e alla offerta di difesa spaziale congiunta con gli Stati Uniti? Erano state concordate con l'Ucraina le nuove posizioni? Eltsin non mi ha consultato, ha agito da solo. E le sue decisioni suscitano in noi gravi inquietudini, interrogativi seri. Primo: egli ha annunciato che i missili strategici non sono più puntati sull'America, sull'Occidente. Ci domandiamo: allora contro chi sono puntati adesso? Contro l'Ucraina, temete? Questo lo dice lei, non io. A noi piacerebbe conoscere i nuovi obiettivi. Secondo: la difesa spaziale congiunta con gli Stati Uniti. Ci domandiamo: rivolta contro chi? Contro la Francia, contro l'Inghilterra, o contro l'Ucraina? Adesso è lei a dirlo. Pongo solo la domanda. Terza considerazione. Mentre noi abbiamo deciso di costituire un'armata nazionale, la Russia non lo ha fatto. Gli armamenti strategici appartengono alla Comunità degli Stati Indipendenti. Quindi, come può u Presidente russo ridurre armamenti che non ha? Sono pienamente d'accordo sul- la loro riduzione come principio. Ma bisogna discutere tutto con tutti, non agire da soli. Di tutto questo, parleremo al vertice dei capi delle Repubbliche della Csi il 14 febbraio a Minsk. Quali problemi porrà? Primo: perché Eltsin parla a nome nostro, senza consultarci? Questo non è corretto. Secondo: prima di prendere qualsiasi iniziativa che coinvolga anche le altre Repubbliche, deve discuterne con noi. E solo dopo egli può renderla pubblica. Non accetto il fatto compiuto, non accetto ciò che lui ha annunciato e discusso in questi giorni. Anche se il nostro potenziale strategico non è grandissimo, non può essere lui a deciderne. L'Ucraina ha la sua politica: eliminare le armi atomiche tattiche entro luglio di quest'anno, entro il '94 quelle strategiche e arrivare quindi alla denuclearizzazione. Come valuta l'affrettata visita di Eltsin a Novorossisk? Molti dicono che voleva segnalare agli americani, alla vigilia del suo viaggio, di essere in controllo della flotta del Mar Nero. Ma Eltsin ha cambiato opinione su questo punto. A Ulianovsk aveva proclamato che la flotta del Mar Nero è russa. A Novorossisk ha detto che la flotta appartiene alla Cai. E l'Ucraina, da parte sua, non pretende tutta la flotta. Così come non ha mai detto di volere le flotte del Baltico, del Nord, del Pacifico. Ci sono sciovinisti russi, invece, che vorrebbero la Croce di Sant'Andrea su ogni nave nel Mar Nero. Questo problema viene esasperato da più parti, specie dal comandante della flotta. Ma spero che lo risolveremo, abbiamo for¬ mato una commissione congiunta. Che discuterà anche della Crimea? Assolutamente no, non c'è base legale per discutere di questo. Eltsin ha anche detto che la Russia non ha pretese territoriali verso l'Ucraina, il Parlamento russo ha però deciso di ridiscutere là legittimità dell'atto con cui nel '54 la Crimea fu data all'Ucraina. Ma a quell'epoca ogni atto era autoritario. Adesso invece, nel '90, con un referendum, il 93 per cento della popolazione della penisola si è espressa per la Crimea autonoma e integrata nell'Ucraina, Siete determinati a introdurre una vostra moneta nazionale al posto del rublo? Certamente. Lo stiamo facendo. Una società canadese sta preparando la nostra moneta, hrivna, che emetteremo in estate. Pensate a qualche nuovo tipo di strutture internazionali? In teoria, posso immaginare un comune spazio economico, con le altre Repubbliche, ma non lo abbiamo più. Qualcosa come la Cee presuppone circolazione di merci, che da noi non esiste, e valuta convertibile, mentre il rublo non vale niente. Senza rompere con le altre Repubbliche cercheremo di unirci alla struttura europea, economicamente e politicamente. E' quindi vero, come dice Andrei Fiodorov, assistente del vice Presidente russo Rutskoi, che la Csi è nata morta? Rutskoi non ha mai partecipato ai lavori della Cai. L'Ucraina non ha violato nessuno degli impegni presi nella Csi, nel cui ambito si possono risolvere molti problemi. Ma alcuni dei membri guardano al passato, vorrebbero riesumare corpi centrali. Fiodorov dice che tra Russia e Ucraina è già guerra: economica, politica, finanziaria. Ancora non si spara, ma la situazione ò seria. Non conosco Fiodorov, ma so che il suo capo, Rutskoi, è di il centralismo dell'Urss, distruggere tutto il nuovo, e tornare al vecchio. Sono loro, non noi, a parlare così. L'Ucraina non ha ostilità verso nessuno. Fernando Mozzetti Il leader ucraino Kravchuk