Gli ultimi dubbi di Gorbaciov

Gli ultimi dubbi di Gorbaciov Gli ultimi dubbi di Gorbaciov «Senza equilibrio, tentazioni da superpotenza» MOSCA DAL NOSTRO INVIATO «Ho moltissimi dubbi, ma c'è ancora una possibilità. C'è ancora un po' di tempo per prendere iniziative concrete che evitino il disastro. E in questo momento auguro al governo di Eltsin più successo di quanto ne auguravo a me stesso». Mikhail Gorbaciov è allarmato dalla guerra esplosa nel Karabach, dalle divisioni tra le Repubbliche della Csi, dai problemi economici della Russia, ma resta fedele all'impegno preso nel giorno delle sue dimissioni: aiutare Eltsin e il processo di trasformazione, «finché questo resterà nei confini delle regole democratiche». L'ex Presidente lo ha confermato nella prima intervista concessa da «cittadino normale». Gorbaciov ha incontrato il giornalista della «Komsomolskaja Pravda» nel suo nuovo ufficio di presidente della Fonda¬ zione di studi economico-sociali e politologici. Rimpianti? «Certo per me le dimissioni sono state una prova dura, ma non potevo partecipare alla distruzione del Paese e qui non mi sento inutile. Per adesso leggo quello che scrivono su di me. Dicono "Gorbaciov ha cominciato la perestrojka che ha rovinato tutto", ma è una forzatura: la società non è contro le riforme e contro la libertà. Un moscovita mi ha scritto una lettera in cui dice: "Non ho più paura dello Stato". Vi sembra poco?». Ma i risultati già acquisiti del cambiamento sono minacciati da «sbocchi incontrollabili*. Per Gorbaciov il pericolo numero uno è il nazionalismo. «Nazionalismo quotidiano accanito, selvaggio e pazzamente pericoloso». I leader che lo cavalcano porteranno il Paese al collasso finale. La soluzione? «Aiutare la Csi. Sarebbe stato meglio rifondare l'Unione, ma adesso biso¬ gna aiutare la Comunità a diventare una realtà. E per questo ci vuole un patto di difesa unica tra i diversi Paesi e ci vogliono comuni istituti di potere, soprattutto in campo economico». Per fare questo, Eltsin ha ancora un po' di tempo, ma «non deve perdere l'iniziativa, altrimenti sarà il caos». Un giudizio con una punta polemica Gorbaciov lo esprime anche sul capitolo disarmo nucleare. «Eltsin continua la politica del disarmo che ho avviato. Vorrei avvertirlo di una cosa: Bush e io ci preoccupavamo sempre dell'equilibrio delle forze. Se c'è parità adesso non lo so. E un eventuale squilibrio potrebbe far rinascere tentazioni di superiorità militare». L'awertimento di Gorbaciov è molto misurato. Ma sullo stesso tema, ieri, la «Pravda» ha lanciato un attacco contro Eltsin, accusandolo di svendere quello che resta della potenza che fu dell'Urss. Secon¬ do l'ex organo del pcus, «gli Usa hanno vinto la Guerra Fredda e adesso vogliono diventare l'unica potenza del mondo». Nell'intervista, Gorbaciov replica anche alle insinuazioni sulla sua presunta ricchezza. «So che si parla di mie ville in California e in Svizzera. Si dice anche che volevo comprare la villa degli zar in Finlandia. Sono bugie assurde. L'unica dacia che ho è quella che mi hanno messo a disposizione i Presidenti della Comunità. Si parla anche dei miei milioni all'estero. Sono gli onorari per i libri che scritto, ma li ho versati agli ospedali per bambini. I soldi del partito poi: negli anni del mio lavoro per il pcus ho avuto 120 mila rubli di stipendi e ne ho versati 620 mila di sottoscrizioni per le pubblicazioni all'estero. Il mio appartamento? Adesso ne ho uno a tre stanze».

Luoghi citati: California, Finlandia, Mosca, Russia, Svizzera, Urss, Usa