L'ex picchiatore era latitante

L'ex picchiatore era latitante L'ex picchiatore era latitante Una vita bruciata, dai raid neofascisti alla mala Alla fine degli Anni 70, i ragazzi dell'Istituto Sociale avevano scritto sul muro della scuola: «Fascista Correale, per té finisce male». Era personaggio noto Gianluca Correale, 33 anni il 23 settembre prossimo. E non soltanto per la sua militanza nel Fronte della Gioventù e i raid coi neofascisti della Val Susa contro la sinistra studentesca. I fascicoli che lo riguardano negli archivi di polizia e carabinieri sono spessi. Molte volte era entrato e uscito dal carcere: rapine, furti, inseguimenti e sparatorie. «Una tragedia per sua madre», dice ora chi conosce bene la famiglia. La madre è Alessandra Boella, 72 anni, via Belli 52, ragioniere Inps in pensione e diplomata crocerossina. Separata dal marito di 12 anni più giovane, Gian Franco Correale, via San Donato 13, «la povere Alessandra ha sempre fatto assistenza notturna ai malati per aiutare quel figlio. E pensare che dall'ottobre scorso non lo vedeva». Dall'ottobre del '91 Gianluca Correale ere ricercato, con un ordine di carcerazione del Tri- bunale di Siena per associazione per delinquere e detenzione di armi. La sua latitanza è finita ièri mattina sul marciapiede di via San Giovanni, all'ingresso di servizio del San Paolo di Beinasco. In ospedale non hanno potuto far nulla per lui. E' morto con un proiettile nel cuore, subito dopo il ricovero alle Molinette. Erano le 9,45. Conosciuto ere anche uno dei suoi complici, Enrico Craverio, 36 anni, residente in via Pavese 31, a Mirafìori Sud. Complice e amico: una relazione affettuosa univa Gianluca Correale e la sorella di Craverio. Lui, Enrico, ora è in carcere: i carabinieri l'hanno bloccato mentre tentava di scappare a piedi giù per corso Tonno. I suoi precedenti per rapina sono vecchi di una quindicina d'anni. Era detenuto in semilibertà quando, nel marzo 1981, assaltò una gioielleria di Parma dichiarandosi brigatista rosso. Anche allora ci fu una sparatoria e anche allora fu arrestato. Ma a sparare per primo, ieri mattina a Beinasco, è stato un terzo componente della banda, il più giovane. Aspettava al vo¬ lante di una Croma 1600, pronto a partire coi complici e il bottino, quando ha visto arrivare le guardie forestali e ha tirato fuori la pistola per fermarle. E' stato arrestato anche lui, Oscar Salvay, 31 anni, corso Svizzera 79/2, figlio di commercianti torinesi con una storia pesante di tossicodipendenza incominciata appena ventenne. A metà degli Anni 80, dopo aver conosciuto il carcere («a bucare ho imparato 11»), Oscar aveva otte- nuto il perdono giudiziale. Tempo fa aveva detto di voler scrivere un libro: per spiegare, forse soprattutto a se stesso, il «rapporto con l'eroina» e quella sua «voglia di smettere» mai perseguita davvero, nonostante l'aiuto, disperato, dei genitori. Resta ignoto il quarto componente della banda. Sembra che il nucleo investigativo dei carabinieri lo abbia identificato, e la sua cattura sia questione di ore. [e. fer.l Oacar Salvay (qui accanto) e amico Craverio sono stati arrestati dopo la rapina. Sotto (colpi delle guardie forestali è morto Gianluca Correale. Un complice, fuggito, è ricercato dai carabinieri

Persone citate: Alessandra Boella, Correale, Enrico Craverio, Gian Franco Correale, Gianluca Correale, Oscar Salvay, Salvay

Luoghi citati: Beinasco, Parma, San Paolo, Siena