«Quarto straniero in campo»

«Quarto straniero in campo» «Quarto straniero in campo» La parola del Trap sul tema d'attualità TORINO. La dura polemica tra l'on. Carlo Tognoli, ministro del Turismo, dello Spettacolo e dello Sport, che vorrebbe vedere solo in tribuna l'eventuale quarto straniero, e il presidente federale, on. Antonio Matarrese, che non ha gradito l'intervento «pre-elettorale», non lascia ^differente Giovanni Trapattoni, allenatore della Juventus, società che, da sempre, chiede di allargare il numero dei calciatori provenienti da oltre confine. «Se arriva il quarto straniero è giusto che giochi: sarebbe paradossale lasciare in panchina o in tribuna un nazionale e si creerebbe un caso alla settimana, anzi al giorno», tuona Trapattoni, non badando ai risvolti politici della diatriba tra Tognoli e Matarrese. Anche in questo modo il tecnico si carica alla vigilia della partita casalinga con il Foggia. E, dopo aver annunciato che Reuter è sfebbrato e domani sarà in campo (oggi, prima dell'ultimo allenamento al Combi, Trapattoni parlerà con De Ago- stini, in progresso ma non ancora pronto a riprendere il suo posto che sarà ancora occupato da Marocchi), conferma la stessa formazione sconfitta a Firenze alla quale chiede un immediato riscatto. «Già martedì scorso a Tunisi, contro una delle migliori compagini africane, ho visto una bella reazione: con la Fiorentina ci è mancata la rabbia per strappare un gol e agguantare l'1-l che era alla nostra portata», osserva. E pone l'accento sulla voglia di rivalsa di Julio Cesar al quale darà una prova d'appello: «Non è il tipo che ripete prestazioni opache. Se fa un errore ci tiene a rimediare. Ha orgoglio, carattere e negli allenamenti l'ho visto bene sia fisicamente che psicologicamente». Trapattoni sostiene che le voci dì mercato possono turbare anche dei professionisti sotto contratto che hanno buone ragioni per dare sempre il meglio di se stessi: «Influiscono, eccome. E' assurdo che, all'inizio del girone di ritorno, si parli di trasferimenti». Anche per queste ragioni l'esternazione di Tacconi non costerà un'altra multa al capitano. La doppietta di Gigi Casiraghi con l'Esperance ha sbloccato il bomber che non segna in campionato da sette giornate? «E' bastato arrivare sul fondo e crossare, aumentando il numero di rifornimenti, per consentire a Casiraghi di andare due volte a bersaglio», lo difende Trapattoni. E spera che si ripeta al Delle Alpi per battere il Foggia. Non sottovaluta affatto la squadra di Zeman che, con la sua «zona totale», ha segnato 27 reti subendone altrettante. A Bari, per l'inagibilità dello Zaccheria, vinse la Juventus con un gol di Totò Schillaci, ma soffrì la velocità dei pugliesi e ci volle un grande Julio Cesar per evitare guai a Tacconi, anche se in contropiede i bianconeri graziarono altre due o tre volte il portiere avversario. «A Bari, il Foggia ci creò molte difficoltà, come spirito non molla mai: non so cosa hanno dentro i nostri avversari e ignoro cosa dica loro Zeman negli spogliatoi, so che giocano e si divertono e vanno apprezzati se le esigenze dei tifosi e della società sono queste, cioè di restare in Serie A oppure puntare alla zona Uefa; i nostri obiettivi sono diversi e se ci concederanno degli spazi non dovremo regalare i soliti errori in fase conclusiva», ammonisce Trapattoni. Ricorda che il Foggia ha tre nazionali stranieri e uno italiano: «C'è una certa superficialità in Italia nei giudizi. Le cosid dette provinciali con un po' di pressing possono creare proble mi a chiunque». Chiede alla Juventus di migliorare «alcuni limiti». Chiaro che si aspetta anche buone no tizie da Cagliari: «Una mezza frenata da parte del lanciatesi mo Milan non ci dispiacerebbe affatto. Anche Carletto Mazzone dice giustamente che non esistono ì marziani nel nostro campionato». Brano Bernardi

Luoghi citati: Bari, Cagliari, Firenze, Italia, Torino, Tunisi