La Coppa America è un film di spionaggio

La Coppa America è un film di spionaggio VELA La Coppa America è un film di spionaggio A San Diego le competizioni continuano tra accuse e sospetti SAN DIEGO. Una quinta giornata di selezioni piena di colpi di scena: Nippon, che conduceva la classifica, è costretto a ritirarsi per la rottura del timone; Challenge Australia non scende nemmeno in gara ed il Moro corre la regata da solo. Infine, come complemento romanzesco i neozelandesi catturano un fotografo subacqueo ed esplode il problema dello spionaggio. .Tutto comincia al mattino, quando due subacquei neozelandesi scoprono un altro subacque a 4 metri di profondità, proprio nel punto del cantiere in cui la barca kiwi viene fatta scendere in mare. All'intruso, attrezzato con una macchina fotografica subacquea, viene strappata la maschera; vien fatto emergere e consegnato alla polizia di Coronado, dove i neozelandesi hanno la base. L'uomo viene identificato come un riservista della Marina di San Diego. Si chiama Amir Pischdad, non viene però arre¬ stato perché non esiste un divieto di immersione. A quel punto si scatenano voci di ogni tipo, compresa quella davvero assurda - e subito smentita - che il subacqueo fosse stato assoldato dagh italiani per 2000 dollari. Lo spionaggio in Coppa America non è una novità, e c'è un precedente storico: nel 1887 James Bell, uomo d'affari inglese, lanciò la sua sfida con il Thistle senza però comunicare alcuni dati fondamentali dell'imbarcazione, essenziali agli americani per costruire una barca vincente. Quando la barca fu varata in Scozia, tutto lo scafo venne avvolto da teloni e al suo arrivo negli Stati Uniti fu mandato un sommozzatore a spiare le linee d'acqua del Thistle. Nelle ultime sfide lo spionaggio è diventato pane quotidiano ed il primo episodio ad essere scoperto risale al 1983 quando un subacqueo canadese venne catturato dagh australiani. A San Diego i consorzi più ricchi utilizzano addirittura gli elicotteri per controllare le chiglie degli avversari. In molti, ad esempio, pensano che la barca a motore di America 3, chiamata Gazzini, sia stata attrezzata con speciali strumenti capaci di regi- Il fotografo subacqueo sorpreso da due neozelandesi mentre riprendeva le immagini della chiglia di New Zelano La «spia», un riservista della marina americana di San Diego, ha accusato gli italiani d'avergli dato 2000 dollari per avere «informazioni» La smentita non ha dissolto il clima di sospetti Elicotteri, catamarani e perfino un minisommergibile per rubare tutti i segreti degli avversari

Persone citate: Amir Pischdad, Coronado, Gazzini, James Bell, Moro