All'«lndipendente» licenziato il direttore di Vittorio Feltri

All'«lndipendente» licenziato il direttore Ricardo Franco Levi lascia il giornale All'«lndipendente» licenziato il direttore Feltri: farò un quotidiano diverso La redazione proclama lo sciopero MILANO. Dimissionato. Da ieri alle 19,50, dopo quasi quattro ore di consiglio di amministrazione, Ricardo Franco Levi non è più il direttore del quotidiano \'Indipendente. Tutto come previsto. Designato. Da ieri alle 19,50, il consiglio di amministrazione ha indicato in Vittorio Feltri, attuale direttore dell'Europeo, il candidato alla direzione del quotidiano. Tutto come previsto. Buona performance per questo neo quotidiano che aveva fatto della cautela anglosassone la sua bandiera. Due mesi e mezzo di vita in edicola, due settimane di malumori in amministrazione (vendite scese a 35 mila copie, formula senza grinta), quattro ore per decidere il cambio nella sala macchine. Sbalordita la redazione, che nell'assemblea di ieri sera ha proclamato uno sciopero immediato. Oggo il giornale non sarà in edicola. Ricardo Franco Levi (che è pure azionista del quotidiano) non se l'è nemmeno sentita di scendere in redazione. Ha solo telefonato ai suoi vice: «Mi hanno cacciato». La comunicazione ufficiale è toccata a Carlo Gandini, amministratore delegato che due giorni fa ha detto chiaro: «Il giornale lo giudica l'edicola. Dobbiamo cambiare». . Vittorio Feltri è cauto. Secondo le indiscrezioni dovrebbe assumere l'incarico a partire dalla fine di febbraio. Nel frattempo Levi continuerebbe a firmare il giornale. «Bene, bene - dice Feltri -, Ora tocca a me decidere, giusto? Ci penso». Ha qualche dubbio? «No. Ma mi piace decidere con calma». Ma se andrà, Gambiera faccia al quotidiano? «Ogni direttore fa il giornale a sua im- magine». E la sua non è affatto un'immagine anglosassone. Non è distaccata dagli avvenimenti. In molti hanno definito il suo giornalismo «filo leghista». Lui nega. Lo hanno definto anti-partiti. Lui conferma. «Mi piace La Malfa, mi piace lo schieramento pro-referendum. Mi piace raccontare l'Italia che cambia». Cosa succederà ora? E' quasi scontato che Arrigo Levi, nume tutelare del giornale, zio dell'ex direttore, cancellerà la sua collaborazione, seguito da una pattuglia («piccola», fa sapere chi sa) che potrebbe comprendere Angelo Bolaffi, intellettuale vicino al pds, e Aris Accornero, sociologo. Sta a guardare, per ora, Andrea Barbato: «Mi sorprende la velocità del cambio - commenta -, mi dispiace per Franco Levi. Valuterò. Se continueranno a farmi scrivere in perfetta libertà, va bene, potrei anche restare». Non ha incertezze Gianfranco Miglio, costituzionalista, padre putativo di Umberto Bossi: «Vittorio Feltri metterà un po' di pepe nel giornale? Benissimo. Darà battaglia contro lo sfascio? Ottimo. Alzerà la voce contro i pompieri forlaniani? Magnifico. Mi avrà al suo fianco». [p. cor.] Vittorio Feltri Oggi direttore dell'Europeo «Ognuno fa il giornale a sua immagine»

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