«Blitz sul Reno, Europa kaputt» di E. N.
«Blitz sul Reno, Europa kaputt» Dopo un bombardamento atomico sulla Germania, offensiva fino ai Pirenei «Blitz sul Reno, Europa kaputt» Scoperto un piano delV83 del Patto di Varsavia BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Nel 1983, preparando le manovre del Patto di Varsavia denominate «Soyuz. 83», il comandante in capo delle forze orientali, maresciallo Kulichov, spiegava ai suoi ufficiali: «La guerra futura dovrà essere sviluppata senza compromessi fino alla distruzione totale dell'avversario. Questo obbliga l'impiego di tutto l'arsenale di distruzione disponibile, con la dimensione non controllabile dell'azione strategica». Mancavano ancora due anni all'arrivo al potere di Gorbaciov, ma la dottrina che vedeva nel Patto di Varsavia un puro strumento di difesa dagli attacchi avversari era già stata coniata: le manovre, gli ordini e i piani dell'Alleanza dell'Est erano destinati invece a preparare un attacco, come rivelano i 25 mila documenti ritrovati dal ministero della Difesa tedesco dopo la riunificazione negli archivi di Berlino Est, e resi noti ieri, in sintesi, nella capitale tedesca. Nonostante la distruzione sistematica del materiale segreto dei Paesi del blocco sovietico, poche settimane prima che l'Esercito popolare della Ddr fosse fuso con la «Bundeswher», i documenti rimasti consentono di ricostruire per la prima volta i piani d'attacco dell'Alleanza militare che faceva capo a Mosca. L'uso dell'arma nucleare tattica, in particolare, era previsto per «consentire uno sfondamento nelle difese dell'avversario». Per arrivare al Reno, alla frontiera franco-tedesca dunque, i generali del Patto prevedevano da tredici a quindici giorni di battaglie. Per scendere fino ai Pirenei sarebbero state necessarie quattro settimane. E per cogliere di sorpresa il nemico, le forze di Mo¬ sca avrebbero colpito un Land settentrionale della Germania, 10 Schleswig-Holstein, con settantasei cariche nucleari, per «ridurlo a una regione pietrificata». «Per ricompensare gli eroi di questa guerra, Honecker aveva già fatto preparare le medaglie», ha detto il ministro della Difesa Gerhard Stoltenberg mostrando una decorazione. Questi piani rimasero validi nelle loro linee generali per tutti gli Anni Ottanta, con una sospensione dell'uso delle armi atomiche però dall'83 all'88, quando si ritornò a prevederne 1 impiego in situazioni offensive e difensive. Soltanto nel 1990, scrivono gli esperti del ministero della Difesa che hanno studiato 11 materiale, «i sommovimenti politici nella Ddr sembrano avere avuto effetto sulla formazione e le procedure delle esercitazioni degli eserciti popolari», [e. n.]
Persone citate: Gerhard Stoltenberg, Gorbaciov, Holstein, Honecker, Land
Luoghi citati: Berlino Est, Ddr, Europa, Germania, Mosca
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