Ancora un venerdì di fuoco Raffiche sui ribelli d'Algeri

Ancora un venerdì di fuoco Raffiche sui ribelli d'Algeri L'esercito schiaccia la sommossa delle moschee, 4 vittime Ancora un venerdì di fuoco Raffiche sui ribelli d'Algeri ALGERI. E' stato un venerdì di fuoco quello di ieri per l'Algeria, con scontri di piazza, arresti, feriti e forse dei morti - anche se le voci di una vittima ad Algeri e tre a Costantina non hanno trovato conferma ufficiale. In tutto il Paese polizia ed esercito hanno presidiato i punti caldi delle città, e soprattutto le moschee, fin dal primo mattino e quando hanno giudicato di dover usare la forza non hanno esitato a sparare sui manifestanti mobilitati dal Fronte islamico di salvezza. La festività islamica era il giorno atteso dai fondamentalisti per scatenare la protesta contro i militari al potere, rei della destituzione del popolare imam della moschea Es Sunna, Abdelkader Moghni, e di altri religiosi affiliati al Fis in altre moschee e città, con personaggi più allineati alle autorità. La reazione degli integralisti è stata forte, ma ancor più decisa ed efficace si è mostrata la repressione. Gli incidenti di Algeri hanno coinvolto, oltre alla zona della moschea Es Sunna, nel quartiere popolare di Bah el Oued, anche i rioni di Auinet El Fui e Suika, la moschea Etakaua, la moschea dell'Università e quella di Es Chafi nel quartiere di El Horasch. Il bilancio ufficiale è di otto feriti, fra cui un poliziotto e una donna, e di quindici dimostranti arrestati solo nella capitale. Ma gli scontri più gravi, a quanto si sa, sono avvenuti a Costantina, 400 chilometri a Est di Algeri, dove per il secondo giorno consecutivo si è svolta una dimostrazione di protesta per l'arresto dell'imam della moschea di Sidi Mabruk e di altri tre militanti del Fis. Esercito e polizia hanno usato i lacrimogeni per disperdere circa tremila manifestanti, provvedendo poi a bloccare tutti gli accessi alla città. Peraltro gli scontri di Costantina sono quelli sui quali sono filtrate meno informazioni. Ieri sera era impossibile verificare le aci cuse del Fronte di salvezza isla¬ mico che lametava tre morti fra i dimostranti. Per tutto il giorno la situazione è stata tesa anche a Orano, 450 chilometri a Est di Algeri, con incidenti fra polizia e integralisti nel centro urbano e nel quartiere di Gambetta. Da Costantina e Orano non si ha notizia di feriti o arresti. In serata si segnalavano ancora disordini a Yenan el Mabruk, alla periferia di Algeri, dove gruppi di giovani stavano erigendo barricate e testimoni riferivano di aver udito altri colpi d'arma da fuoco. Altri incidenti erano in corso nella zona di Belfort. Ad Algeri tutto è cominciato dopo la preghiera alla moschea Es Sunna, attorno alla quale avevano preso posizione unità dell' esercito in tenuta da combattimento e armate di fucili con la baionetta inastata. La preghiera si era svolta nella calma, anche perché il nuovo imam nominato dalle autorità aveva invitato i fedeli (presenti in numero non straordinario, circa cinquecento) a rispettare la legalità. All'uscita dalla moschea, però, la polizia ha cercato di arrestare Radouane Achir, che il Fis ha nominato imam di Es Sunna in sostituzione di Abdelkader Moghni. A quel punto molti fedeli sono intervenuti pressando gli agenti e bersagliandoli di pietre. E i soldati hanno spalleggiato i poliziotti sparando in aria con le armi automatiche; qualche colpo è stato esploso (ed è andato a bersaglio) anche ad altezza d'uomo. Oltre ad Anchir, durante i disordini di ieri la polizia ha arrestato un numero imprecisato di altri imam. A Costantina è toccato all'imam della moschea Aouinet El Foul. Altri due sono stati arrestati nelle città di Aflou, a Sud, e di Bordj-Ghedir, nell'Est. I religiosi avevano letto un comunicato del Fis che esortava i soldati a disertare: la stessa motivazione era stata addotta dalle autorità il 21 genneio per l'arresto del leader provvisorio del Fronte, Abdelkader Hachani. [Ansa-Agi]

Persone citate: Abdelkader, Abdelkader Hachani, Abdelkader Moghni, Belfort, Gambetta