«E' stato Gladio ad ammazzare Pasolini» di Pierluigi Battista

«E' stato Gladio ad ammazzare Pasolini» La singolare ipotesi avallata da Laura Betti: Non mi stupisce, Pier Paolo era nelle liste del Sitar «E' stato Gladio ad ammazzare Pasolini» Sul giornale di Rifondazione comunista l'accusa di Dario Bellezza ROMA. Il poeta non ha dubbi: Gladio ha ucciso Pier Paolo Pasolini, Questa nuova «verità» sulle ultime ore del poeta assassinato, appare sul settimanale di Rifondazione comunista, Liberazione. La sostiene, in un'intervista annunciata con grande evidenza sulla prima pagina del giornale, il poeta e scrittore Dario Bellezza, che di Pasolini fu amico e sodale. L'autore di Ragazzi di vita, sostiene Bellezza, «dava troppo fastidio ai potenti de, dei quali aveva chiesto un pubblico processo ed aveva inoltre attaccato il Sid che era le versione ufficiale della Gladio». Prove? Nessuna. Ma la scoperta dell'esistenza di un'associazione segreta denominata Gladio, o altrimenti detta «Stay Behind», ha persuaso Bellezza che quella notte del novemb' del 1975, su un Campetto dell'Idroscalo di Ostia, il giovane Pino Pelosi fu soltanto l'esecutore materiale di un delitto architettato da forze molto più potenti di lui. «Dopo la storia dì Gladio, sono convinto che Pasolini sia stato ucciso dalla Gladio attraverso la tessitura di un trabocchetto di tipo omosessuale», racconta Dario Bellezza. Il quale, dunque, non avanza sostanziali dubbi sulla dinamica dell'omicidio e neanche sulle motivazioni immediate che indussero Pelosi a martirizzare Pasolini. Dice però, riprendendo un di- scorso che aveva adombrato in estate su Panorama, che i mandanti sono da ricercare in quell'organizzazione nata ufficialmente per compiere azioni di guerriglia nel caso di un'invasione sovietica in Italia. La denuncia di una matrice politica diètro l'assassinio di Pier Paolo Pasolini viene proprio da uno scrittore che nel 1981 scrisse un libro, Morte di Pasolini, in cui criticò le ipotesi che più avevano insistito sulla presunta natura politica dell'agguato di Ostia. Bellezza parlava di oscure «pulsioni di morte» che ossessionavano il regista del Vangelo secondo Matteo. Ma non tutti la pensavano in questo modo. Marco Ventura, nel volume Pasolini: cronaca giudiziaria, persecuzione e morte, sulla scia di una tesi di Oriana Fallaci, aveva parlato esplicitamente di una pista «fascista», mettendo in evidenza come nei pressi della Stazione Termini, dove era avvenuto l'incontro tra Pasolini e Pelosi, fosse ubicato un covo di squadristi missini. Ora Bellezza dice di aver cambiato idea, perché: solo «oggi si è venuto a sapere di questa vicenda Gladio tutta in funzione anticomunista ed in più perché nella vita si cambia idea ed anzi è auspicabile cambiarla». Questo non esclude, puntualizza Bellezza, che Pasolini abbia cercato e trovato «il suo carnefice». Però «il problema non sta nella tecnica del delitto ma nei mandanti ed io ci vedo lo zampino di Gladio». Gli amici di Pasolini prendono in seria considerazione la singolare tesi di Bellezza. «Non mi sorprende affatto», dice Laura Betti. «Infatti una cosa è certa e incontestabile, Pier Paolo era nelle liste del Sifar». Pierluigi Battista

Luoghi citati: Italia, Roma