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NUOVA VITA DA CANI MODE NUOVA VITA DA CANI Vizi e manie dei cuccioli vip Un business da 1.250 miliardi PER i suoi cagnolini la cantante Whitney Houston ha fatto realizzare una cuccia che è l'esatta copia in miniatura della favolosa villa che possiede nel New Jersey. Lo scherzetto le è costato circa 60 milioni, ma i cuccioli non sembrano soddisfatti e continuano a tornare nella casa della padrona. La regina Elisabetta, afflitta dal fatto che i suoi corgy continuavano ad addentare i polpacci dei valletti di Windsor, ha risolto la situazione senza bisogno di museruole: ha mandato in analisi i quattrozampe dal pet-therapist Roger Muddorf. Zsa Zsa Gabor fa servire la colazione agli amati siamesi in ciotole d'argento su cui è inciso il loro nome. Nulla di strano. Oggi il processo di umanizzazione di cani e gatti è quasi totale. Si chiamano Piero, Ignazio, Caterina, Marlene. Indossano sofisticati cappottini Burberry, ostentano collari realizzati in gioielleria, usano prodotti di bellezza degni di una star. Dalla Svizzera arrivano per loro il profumo alla mela o al gelsomino e le pastiglie per l'alitosi. Mentre sono made in England i cosmetici Town and Country Dogs messi a punto da un esperto che ha fatto la gavetta presso Helena Rubinstein. Insomma i fortunati quattrozampe ricevono più attenzioni di un neonato. In cambio ascoltano delicate confidenze, non commentano, sono fedeli, anzi fedelissimi. E per farli felici qualcuno gli fa anche trovare sotto la cuccia la rivista «Dogue» o «Catsmopolitan» in cui spiccano collari di «Catier», abitini di «Norma Katmali», accessori firmati «Yves Saint Bernard» e «Ruff Lauren». Americanate? Sembra di no. Anche da noi le coccole cinefile non conoscono limiti. Anche da noi Fido ha il suo parrucchiere, le sue industrie alimentari e cosmetiche, il suo catalogo per corrispondenza. In Italia una famiglia su tre possiede un animale. E trenta milioni di bestiole sono quasi uno Stato nello Stato che alimenta ogni anno un mercato di 1250 miliardi. Mica noccioline. Antonella Arrapane