Pesi di meno se l'ascensore scende, ma aumenti se sale

Pesi di meno se l'ascensore scende, ma aumenti se sale LA PAROLA Al LETTORI Pesi di meno se l'ascensore scende, ma aumenti se sale Ai NCORA una risposta al numero di melodie percepibili dall'orecchio umano. La propone uno studente di matematica: «Il numero è infinito. Una melodia è una sequenza finita di suoni, il numero di suoni percepibili dall'orecchio umano ò finito. Consideriamo ciascun suono come una lettera di un alfabeto finito e ciascuna melodia come una parola del vocabolario di quell'alfabeto. Il numero di parole distinte di lunghezza r. è ovviamente finito e il vocabolario si può considerare come l'unione degli insiemi contenenti, ciascuno, le parole di una determinata lunghezza. Poiché l'insieme delle lunghezze di tali parole è ovviamente infinito (c'è una lunghezza per ogni numero naturale 1,2,3 ....) possiamo concludere che il vocabolario è infinito e quindi tale è anche il numero di melodie percepibili dal nostro orecchio». (Lorenzo Meneghini Padova) Perché una persona in sovrappeso si potrebbe consolare pesandosi in un ascensore che scende con accelerazione costante? Perché la bilancia segnerebbe un peso minore. Il peso, infatti, è la forza con la quale la Terra attira a sé i corpi. E' quindi una misura che varia secondo le condizioni in cui si effettua la misurazione. Il peso di un corpo in caduta libera, quindi con accelerazione costante di 9,8 metri al secondo, è nullo perché non contrasta la forza di gravità, ma la asseconda. Sull'ascensore, che scende con accelerazione costante inferiore a quella di caduta libera, il peso della persona risulterà parzialmente inferiore a quello misurato a livello del mare. (Emiliano Panaro Alessandria) Per la terza legge di Newton, la forza P esercitata dal passeggero sul pavimento dell'ascensore è sempre uguale e contraria alla forza P, esercitata da quest'ulti¬ mo sul primo. Perciò, se con l'ascensore fermo si ha R = P, con l'ascensore in discesa con accelerazione costante si ha R = Pma, dato che si deve togliere la forza dovuta all'accelerazione (F = ma per la seconda legge del moto). Un uomo di 60 chilogrammi, considerando un'accelerazione di mezzo metro al secondo, peserebbe tre chili di meno (60 - 60:9,8 x 0,5). Ovviamente, se l'ascensore salisse, i tre chili andrebbero aggiunti. (Pier Carlo Canguri Chiavari, Ge) Come si fa a distinguere un uovo crudo da uno sodo? C'è un trucchetto che mi ha insegnato mio padre quando ero piccola: far roteare le uova sul tavolo in senso orizzontale. L'uovo sodo girerà velocemente, quello crudo a fatica, perché non ha l'interno compatto. (Barbara Pizzocchi Torino) Immergere le due uova nel la¬ vandino pieno d'acqua: quello sodo cade verso il fondo e vi rimane immobile mentre quello crudo, arrivato al fondo, ha quasi un rimbalzo che lo spinge verso l'alto. Oppure controllare con una fonte luminosa di buona intensità: l'uovo crudo è trasparente, quello sodo opaco. (Massimo Martinelli La Morra, Cn) Perché l'emorragia è meno grave se viene danneggiata una vena anziché un'arteria? Il sangue procede dal cuore verso i tessuti periferici, spinto da un'onda pressoria detta onda sfigmica, la quale esprime la pressione che il muscolo cardiaco deve esercitare sul sangue per portarlo, mediante le arterie, ai capillari periferici dove avverrà lo scambio ossigeno-anidride carbonica. Da qui, attraverso le vene, ritornerà al cuore, grazie al continuo arrivo di sangue al tessuto. Da ciò si comprende che la pressione nelle arterie dev'essere superiore a quella delle ve¬ ne. Dovendo sopportare l'onda sfigmica, le arterie sono elastiche, mentre le vene, semplici «vie di ritorno», sono più rigide. (Luigi Vallino Vercelli)L'emorragia arteriosa si riconosce da quella venosa perché il sangue arterioso è rosso vivo e sgorga a zampillo violento intermittente. Il sangue venoso, invece, è rosso scuro ed esce in maniera lenta e continua. (Emanuela Foddai Stefania Siciliano Torino)La struttura delle pareti delle arterie è più robusta di quella venosa, in quanto deve sopportare la maggior pressione del sangue dovuta alla contrazione esercitata dai ventricoli del cuore. Nelle vene la pressione sanguigna è invece relativamente bassa, perché il sangue viene spinto dall'azione dei muscoli circostanti e dalle valvole site nelle vene stesse, che si aprono solo in direzione del cuore. Questa disparità di pressione comporta, in caso di emorragia, una maggiore fuoruscita di sangue da un'arteria rispetto alla vena. (Gian Domenico Lupo Givoletto, To) Le vene, quando vengono tagliate, si afflosciano perché le loro pareti sono più sottili e provviste di valvole, dette «a nido di rondine» per la loro forma, le quali rallentano il flusso sanguigno. Le arterie invece restano aperte a causa di una tunica muscolare che le inguaina completamente. (Stefano Maccario Torino) CHI SA Perché non si avverte il momento in cui si passa dalla veglia al sonno? (Lidia Daloiso) Perché, quando, dove e da chi è stata decisa la suddivisione di un cerchio in 360 gradi? Perché il vetro è trasparente? Qual è la definizione di «vita»? Mio figlio fa continuamente crocchiare le dita. Che cos'è che causa il rumore? Ed è vero che questa abitudine non fa bene? (Anna Massetti) Inviare le risposte a: Tuttoscienze, La Stampa, via Marenco 32, 10126 Torino. Oppure al fax 011-65 68 504, indicando chiaramente Tuttoscienze sulla prima pagina.

Luoghi citati: Alessandria, La Morra, Padova, Torino