ANGHERIE E io ti sbatto contro il muro

E io ti sbatto contro il muro ANGHERIE E io ti sbatto contro il muro TRA il primo anno di vita e il compimento del quattordicesimo ben un bambino su cento conosce la triste umiliazione di finire nel pronto soccorso di un ospedale perché è stato picchiato crudelmente dai suoi stessi genitori. Più spesso la responsabile è la madre, perché sta di più in casa, ma è comunque un dato di fatto che il 90% dei casi di maltrattamento di minori è opera dei genitori. L'80% dei maltrattamenti subiti dai bambini rientra in quel tipo di violenza sottile e infida, in quanto sfugge all'attenzione di chi potrebbe intervenire in difesa del piccolo, classificata «psicologica». Nel restante 20% si tratta di violenze fisiche, un problema riscontrato nel 10% dei casi d'infortunio che arrivano al pronto soccorso, spesso sotto forme camuffate da chi accompagna il piccolo. Quando i colpevoli non sono i genitori, si tratta del convivente della madre (5%), oppure della baby sitter (4%) o degli stessi fratelli (1%). Cosa fanno alle loro disgraziate vittime? Di tutto: brutte contusioni (40%) procurate magari mandandoli a sbattere da qualche parte, ferite (20%), abrasioni (21%), ustioni (8-9%, frequente quella da sigaretta), fratture (5,7%), traumi cranici (2,3%). C'è perfino chi arriva a fingere (se non addirittura a indurre realmente) malattie per i propri figli, immettendo gocce di sangue nella provetta delle urine, in vista di esami di laboratorio. I pediatri chiamano questa tortura «sindrome di Mùnchhausen per procura»: si riscontra nell'I per cento dei maltrattamenti, [d. d.j