UN'OASI A NORD-EST di Sergio Maldini

UN'OASI A NORD-EST UN'OASI A NORD-EST DEVE essere stato molto meditato e sofferto e appassionatamente perseguito a lungo prima di arrivare ad attuarsi il ritorno al sogno della letteratura da parte di Sergio Maldini per approdare a un romanzo splendido quale è La casa a Nord-Est: frutto di una profonda vocazione all'invenzione e alla scrittura narrativa, rimasta sospesa fino al momento di potersi adeguatamente manifestare, in tutta la sua verità. Il romanzo parte da un sogno di radici in un luogo, in un paesaggio, fra gente concreta, che prende il giornalista televisivo Marco Gregori, che non ha radici in nessun posto e con la moglie e il figlio vive a Roma molto distaccato dalle cose e dalle persone, e soprattutto da quello che fa, perduto quasi in un immaginare interiore un poco ironico che lo salva da affanni, ansie di carriera, conflitti con il mondo. Marco si sceglie il Nord-Est d'Italia come il luogo che gli appare più adatto; e nel Friuli decide di cercarsi una casa di campagna da ristrutturare e da adattare, ricorrendo all'aiuto di un vecchio compagno di liceo di Padova, che vive in Friuli e conosce tutti, mentre si dedica con sereno distacco a dirigere un teatro e a fare ricerche di storia ecclesiastica. La patria di elezione Nasce da questo spunto la lenta vicenda del riconoscimento da parte di Marco del Friuli come la patria di elezione e da parte dei friulani, nobili, borghesi, artigiani, industriali, di Marco come uno di loro. Il simbolo di questo incontro è la casa: una vecchia cascina quasi in rovina presso Varmo che la proprietaria, la nobile Maria Luisa Sabot, accetta di vendere a Marco, ma soltanto dopo che l'amico Ernesto Commessatti ha garantito per lui e dopo che a poco a poco, invitandolo alla sua villa e alle sue piccole feste, ne ha saggiato le idee e il carattere e soprattutto l'autenticità del desiderio di stabilirsi in Friuli e di accettare le regole di vita e di comportamento di coloro che diventeranno vicini e amici. La sistemazione della casa è naturalmente lunga, non solo per le pessime condizioni in cui è ridotta, ma anche per i ritmi lenti della campagna, che fanno durare i lavori nel tempo e nelle stagioni. Ma la sostanza della narrazione, se ha sempre come centro la casa, a cui Marco dedica ormai tutto il tempo che può, restando a Roma solo in sempre più brevi periodi, è altrove. E' nella descrizione trepida, delicata, felicissima per finezza di stile e capacità di infinite variazioni, del paesaggio friulano nel trascorrere delle estati e nel trascolorare di boschi, campi di granturco, cieli quando si approssima l'autunno, nel sorgere commosso della primavera, anche nelle grandi nevicate d'inverno (e qui Maldini scrive alcune pagine di mirabile incanto nella contemplazione del luminoso nulla della neve, tuttavia percorso tutto da strani suoni, da fremiti di vita segreta, da presenze animali e umane nascoste ed enigmatiche, come premonizioni o avvertimenti). Ed è ancor più nell'evocazione delle conversazioni in casa di Maria Luisa Sabot, degli incontri con i personaggi diventati ormai familiari a Marco, nell'intreccio di amori in cui si bilanciano miracolosamente desiderio e ritegno, gioia e malinconia, pudore e slancio, nel sottile intrico di pensieri e idee, di sogni e di concreto senso della realtà, di lieve eccitazione e follia e di solido buon senso, che viene continuamente fuori in ogni occasione in cui le conversazioni si svolgono lente e dolci, davanti a bottiglie sempre nuove di Tocai e di altri vini friulani. Con grande naturalezza si inserisce in questa trama di stagioni e di incontri, di sogni e di parole scambiate fra nobili, commercianti, generali, donne vitali eppur malinconiche, l'amore di Marco e Antonia, moglie abbandonata da un marito conte scapestrato e vano, con una figlia modernissima e un poco irridente. E' un amore discreto, fatto di una lunga preparazione, di rapporti radi, ma intensamente festosi nel mulino della donna o nella casa ormai quasi sistemata, di qualche incomprensione e amarezza, soprattutto per l'esistenza nella vita di lei di un misterioso fabbricante di sedie (che si scoprirà poi esserle il vero padre). La pienezza del sentimento in entrambi ha come limite l'ombra di più o meno lunghe separazioni senza nessuna vera ragione, di silenzi che si aprono fino al rischio della rottura. Con molta finezza Maldini rappresenta la vicenda di un amore così lontano dai modi in uso nella letteratura, pieno com'è di trepidazione e, al tempo stesso, di desiderio, ma dolce, sereno, e di dubbi e ansie, ma le stesse pene sono sentite come il nutrimento della vita per la certezza, in entrambi, di avere avuto, malgrado tutto, la parte loro dovuta nell'esistenza. La definitiva rivelazione L'amore di Antonia e Marco è il centro luminoso e mirabile del romanzo, e nella prospettiva di esso si collocano episodi intensamente e drammaticamente fascinosi come la visita del figlio di Marco alla casa, subito rifiutata, come la recitazione, nella casa, davanti a un pubblico di amici ma anche di contadini, di una serie di monologhi da parte del gruppo di persone con cui Marco ha intrecciato le relazioni più strette: e qui Marco ha la definitiva rivelazione dell'intatto e definitivo amore di Antonia. Ma qui è anche l'interruzione definitiva. Antonia parte con il fabbricante di sedie per il Canada, dove l'uomo vuole trapiantare la sua industria; e nell'ultimo capitolo troviamo Marco che compie in auto l'ultimo suo viaggio da Roma al Friuli, ormai malato a morte, e proprio in vista del Friuli si ferma ad attendere la morte in una piazzola della strada, dopo aver rinunciato a telefonare ad Antonia. Come accade molto di rado, il romanzo di Maldini si mantiene fino in fondo al livello più alto di scrittura e di eventi, nella perfetta rappresentazione dell'intreccio di disperazione e di fedeltà, di contemplazione e sogno, che è anche un messaggio di letteratura: come, appunto, il romanzo ha da essere, se vuole dire qualcosa di non precario e vano. Giorgio Bàrberi Squarotti Sergio Maldini La casa a Nord-Est Marsilio pp. 260. L. 29.000

Persone citate: Ernesto Commessatti, Giorgio Bàrberi Squarotti, Maldini, Marco Gregori, Maria Luisa Sabot, Sergio Maldini