Capo d'Orlando di F. Al.
Mons. Ruini sfida il racket Capo d'Orlando Mons. Ruini sfida il racket MESSINA. La Chiesa è solidale con i commercianti in lotta contro il racket delle estorsioni. E per esprimere questo impegno ha fatto scendere in campo il cardinale Camillo Ruini, presidente della Conferenza episcopale italiana che ieri a Capo d'Orlando ha incontrato amministratori comunali e rappresentanti dell'Acio, l'associazione dei commercianti antiracket costituitasi parte civile al processo contro una banda di mafiosi accusati di taglieggiare gli imprenditori della zona. Il sostegno non è solo simbolico. Da tempo la Chiesa locale è al fianco dei commercianti. L'Acio ha mosso i primi passi proprio nell'ambito di una comunità parrocchiale e oggi conta circa 200 imprenditori. Il cardinale Ruini, che si era recato in mattinata a pregare al santuario di Tindari, ha incontrato le autorità cittadine nel municipio di Capo d'Orlando. All'incontro erano presenti il sindaco Nino Messina, il presidente della Regione siciliana Vincenzo Leanza, il vicepresidente dell'Acio Carlo Paparone. C'erano anche i sindaci della fascia tirrenica messinese. Nel corso dell'incontro il cardinale Ruini ha parlato della necessità di promuovere in Sicilia un impegno verso una nuova evangelizzazione. Un impegno che trae origine dalla recente Enciclica del Papa. «In Sicilia - ha detto Ruini - non tutto è mafia. C'è anche del bene. Spesso i colpevoli sono anch'essi delle vittime. Bisogna intervenire sulle cause che determinano il degrado sociale. Dopo l'incontro con le autorità il cardinale Ruini si è recato nella chiesa madre dove ha incontrato alcune decine di fedeli, ribadendo l'impegno della Chiesa contro la mafia, il degrado sociale. [f. al.]
Persone citate: Camillo Ruini, Nino Messina, Ruini, Vincenzo Leanza
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