Bresciani divide il tifo granata

Bresciani divide il tifo granata Lo sfogo del calciatore ha avuto l'effetto di spaccare la curva in due partiti Bresciani divide il tifo granata Per i Fedelissimi «deve imparare ad accettare i fischi» «Basta, ci ha deluso come calciatore», dicono gli Ultras I messaggi di Bresciani sono arrivati a destinazione e la tifoseria ha risposto immediatamente. Qualcuno (Fedelissimi e Coordinamento) ha preso atto dei pensieri del centravanti granata cercando subito una rappacificazione, in attesa di tempi migliori. Altri (Ultras e Granata Korps, la parte più calda della Maratona) si sentono traditi e ribattono duramente alle accuse del giocatore. Ginetto Trabaldo, capo storico dei Fedelissimi Granata, non è d'accordo con chi sostiene che i tifosi granata siano cambiati: «Il tifo per il Torino è sempre lo stesso. I fischi ci sono sempre stati e continueranno ad esserci. Mi sembra logico che durante l'intero arco di una gara i tifosi possano fischiare e applaudire. Noi non facciamo nessuna differenza tra Bresciani, Lenti ni, Scifo o Martin Vazquez. Anzi, chi proviene dal vivaio del Filadelfia è più amato e ben voluto rispetto ai giocatori provenienti da altre squadre. Il pubblico del Torino ama tutti i suoi giocatori. I fischi colpiscono quando qualcosa non va, ma un professionista dovrebbe capirlo. Recentemente anche qualche giocatore della Juventus si è lamentato per i fischi, così come, ancor prima, furono contestati i vari Van Basten e Gullit. Nel calcio non vanno accettati solo gli applausi. Nessuno ci ha fatto caso, ma dopo quel coro che metteva in dubbio la presenza di giocatori con attributi, la squadra si è trasformata ed ha conquistato la vittoria». Sulla stessa lunghezza d'onda anche Francesco Genre, presidente del Coordinamento Granata: «Il tifoso è quello di sempre. I fischi fanno parte del clima di una partita. Domenica scorsa la squadra stavi. ' ottando ma non dimostrava quella grinta che manifesta nelle partite casalinghe. Saia un caso, ma dopo il nostro coretto mi sono sembrati trasformati rispetto a prima. Per quanto riguarda Bresciani, vorrei ricordargli che la gente che lo ha fischiato è la stessa che gli dava le pacche sulle spalle quando militava nelle giovanili del Torino. Si faccia un esame di coscienza e capirà il comportamento dei tifosi nei suoi confronti». Di ben altro tono le dichiarazioni di Fausto, presidente degli Ultras: «Ci siamo stufati di Bresciani. Deve smetterla di piangere sempre. Sta dimostrando di non essere un giocatore da Torino. D'ora in avanti può fare a meno di venire ad esultare sotto la curva dopo un gol. Sempre che riesca ancora a segnarne uno fino alla fine del campionato. Mi ha deluso come calciatore, ma soprattutto come uomo. Anziché fare la predica ai tifosi, deve fare un esa¬ me di coscienza e ritenersi una persona fortunata. Di giocatori come lui ce ne sono tantissimi anche in serie B e C. Il fatto che giochi nel Torino dovrebbe appagarlo sufficientemente. Perché non si lamentano mai Policano e Bruno? A dimostrazione del nostro immutato spirito nei confronti della sqr adra, stiamo organizzando una trasferta in massa per la partita con la Lazio. Questa è la nostra risposta a tutte le polemiche». Infine Fabrizio, massimo esponente dei Granata Korps: «La società non dovrebbe permettere simili sfoghi ad un professionista. Bresciani deve capire che chi paga il biglietto ha il diritto di fischiare, mentre i giocatori hanno il dovere di accettarli. Prima di lamentarsi migliori il suo rendimento. Fischiamo a ragion veduta. Il nostro affetto per la squadra è, e rimarrà, sempre lo stesso. Per noi il Torino è una fede». Aurelio Benigno Bresciani: un gol può rappacificarlo con i tifosi

Luoghi citati: Filadelfia, Lazio, Torino