Un'Europa da riconquistare

Colpa delle bandierine la sconfitta del Moro Terza regata ai giapponesi di Nippon Colpa delle bandierine la sconfitta del Moro Una boa di segnalazione inganna il navigatore della barca italiana SAN DIEGO. «E' colpa mia - racconta Enrico Chieffi, navigatore del Moro -; ero sicuro che la boa successiva fosse arancione». Quindi una boa scambiata per un'altra è la causa della prima sconfitta del Moro di Venezia nelle regate di Coppa America: un grave errore pagato fortunatamente con un solo punto in meno in classifica poiché si corre il primo Round Robin. Le regate di selezione degli 8 «Challenger» si svolgono tutte sullo stesso percorso a slalom, con partenze delle coppie di barche ogni 10'. Quando però la direzione del vento cambia, dopo che i primi concorrenti sono partiti, la giuria è obbligata a modificare il percorso di regata cambiando la boa al vento (quella più in alto). Per avvertire i concorrenti in gara che la loro boa di bolina non è più allo stesso posto, il piccolo barellino della giuria si mette vicino alla boa di poppa (quella più in basso). Con speciali bandierine viene indicata la nuova rotta, mentre un pannello mostra il colore della boa; contemporaneamente viene dato un annuncio via radio, molto difficile da captare quando la barca è in manovra. Se il vento cambia più volte direzione, il percorso ed il colore della boa vengono modificati, come nella regata di Moro con Nippon, in cui il vento è saltato da 310° a 335° a 015° a 290°. Quando il Moro, nettamente in testa su Nippon, con 1 '33" di vantaggio, è arrivato alla boa di poppa, il barellino della giuria ha segnalato con le bandierine la nuova rotta da prendere. A bordo però non hanno potuto vedere Ù pannello con il colore (giallo) poiché era rivolto dall'altra parte. Enrico Chieffi ha però sottovalutato la cosa, convinto che la boa avrebbe dovuto essere arancione. E qui sta l'errore. Infatti, sul Moro non si sono resi conto che un primo cambio di percorso era già stato fatto per i neozelandesi (boa arancione), mentre con questa seconda modifica la boa da cercare era gialla. Un bel pasticcio, insomma e quando sul Moro si sono accorti dell'errore, non c'è stato più niente da fare. Ci si chiede ora come mai il computer di bordo e il satellitare non abbiano permesso di rilevare l'errore. L'assurdo (o anche il fascino?) è che barche costruite con sistemi avanzatissimi regatino tra di loro secondo regole e metodi di segnalazione che sono gli stessi utilizzati dalla goletta America nel 1851! E' come se il pilota di un Concorde, per atterrare, dovesse aspettare le indicazioni di un uomo che, sulla pista, agita delle bandierine. Per quanto riguarda lo sbaglio di rotta, nella storia della Coppa America c'è un precedente famoso. Nel 1970, il Barone Bic, salì sul France e si mise al timone dopo aver destituito Louis Noverraz. A fare la navigazione il celebre Eric Tabarly. A metà della regata scese la nebbia e la barca francese si perse nel mare di Newport, senza riuscire a raggiungere la linea d'arrivo. La giornata nera del Moro si è conclusa con una discutibile decisione della giuria che prima, in mare, aveva protestato contro Nippon che aveva issato per un lungo tratto lo spinnaker senza agganciarlo al tangone. Poi, a terra, la protesta è stata accettata ma Nippon non è stato squalificato come è accaduto in altre occasioni a barche che avevano violato il regolamento. MaCasttgKoni

Persone citate: Enrico Chieffi, Eric Tabarly, Louis Noverraz, Moro, Newport

Luoghi citati: America, San Diego, Venezia