Rally, nulla di nuovo vince ancora la Delta

Rally, nulla di nuovo vince ancora la Delta A Montecarlo nell'apertura mondiale Rally, nulla di nuovo vince ancora la Delta Auriolprecede la Toyota di Sainz Contestata una prova del Turini MONTECARLO DAL NOSTRO INVIATO «Quando mi sono accorto, all'inizio dell'ultima tappa, che mai sarei riuscito a raggiungere Auriol e la sua Lancia, ho deciso che avrei corso solo per i punti del secondo posto». Così Carlo Sainz, l'avversario più temuto, ha suggellato il grande successo del pilota francese e della vettura italiana del Martini Racing nel Rally di Montecarlo. Sesta affermazione per la Delta nelle sue diverse versioni. Quando molti si aspettavano che la Toyota, battuta nella passata stagione, avrebbe dato scacco nella gara che ha aperto il Mondiale. Invece è stata ancora la Lancia a dettare legge. La cosiddetta «Deltona» è stata superiore per motore, tenuta di strada, freni e affidabilità. Tre delle berlinette italiane nei primi 5 posti, con Auriol davanti a Sainz, poi Kankkunen a precedere la Ford di Delecour e il giovane Bugalski in quinta posizione, seguito dalle Mitsubishi di Salonen e Nissan di Chatrìot. Una bella batosta per l'armata giapponese. Una prova senza sbavature per la macchina, gli equipaggi, la squadra, se si esclude l'errore nella scelta delle gomme della prova di Sisteron. Ma, con il senno del poi, l'avere rimesso in gioco Sainz ha dato solo fiato a un rally che era già deciso. «La nostra Lancia - ha detto felicissimo Auriol vincitore in casa, festeggiato dagli uomini del Martini Racing con il ds Bortoletto in testa - è una vettura formidabile, qui senza pecche. Al punto che mi sentivo tranquillo anche quando ero a 49" rispetto a Sainz». «Su asfalto e neve - ha ribattuto Kankkunen siamo i migliori. Vedremo in Portogallo negli sterrati». L'ultima notte, quella dei due passaggi sul Turini, non ha avuto storia. Un lampo quasi platonico di Sainz nella prima speciale, poi il rullo compressore Auriol ha schiacciato tutti, senza storia. Non è mancata una feroce polemica: i concorrenti si sono rifiutati di prendere il via proprio nel secondo transito sul famoso colle, perché a causa di un fantomatico incendio provocato da alcuni falò (tifosi che si scaldavano) la partenza veniva data con un ritardo di 25' quando la maggioranza degli spettatori aveva già invaso la strada. «Il Turini - ha affermato Auriol - rischia di essere vittima del suo successo. Stanotte non abbiamo gareggiato per ragioni di sicurezza, ma il fatto che il percorso venga abitualmente disseminato di neve o di sassi lo ha fatto diventare troppo pericoloso». E Sainz ha ribadito: «Non capisco perché gli organizzatori continuino a far disputare prove a rischio o ad aggiungerne altre pericolose. Strade con burroni, discese da infarto. Vorrei proprio che una volta uno di questi personaggi venisse a fare un giro con me in macchina». Ma ora il problema per lo spagnolo (e per gli altri rivali della Lancia) è un altro: recuperare terreno. [c. ch.l Classifica: 1. Auriol-Occelh (Lancia) 6h54'20; 2. Sainz-Moya (Toyota) a 2'5; 3. KankkunenPiironen (Lancia) a 2'57; 4. Delecour-Grataloup (Ford) a 4'42; 5. Bugalski-Giraudet (Lancia) a 10' 12; 8. Biasion-Siviera (Ford) a 16'58; 10. Spiliotis-Spiliotis (Ford) a 48'21, primo gr. N.

Luoghi citati: Montecarlo, Portogallo