Bull guarda a Ivrea
Bull guarda a Ivrea Bull guarda a Ivrea Parigi non esclude altre intese e si riparla di un polo italiano ROMA. Dopo l'accordo con Ibm la Bull guarda a nuove alleanze e tra i potenziali partner c'àanche la Olivetti. Lo ha sostenuto ieri Bruno Pavesi, amministratore delegato della Bull HN Information Systems, la consociata italiana del gruppo informatico francese. «Le integrazioni tra i maggiori produttori europei sono all'ordine del giorno. Noi le abbiamo sempre auspicate dapprima con i gruppi europei. Però è con loro che abbiamo registrato le maggiori difficoltà rispetto ai contatti con americani e giapponesi», ha detto Pavesi. E la Olivetti? «La discussione è sempre aperta. Noi con Olivetti, tra l'altro, abbiamo una partecipazione congiunta nella Siab, una società francese della Francia che produce componenti per l'automazione bancaria. Dopo l'accordo con Ibm la discussione non è chiusa anche se al momento non c'è nul¬ la di caldo sul tappeto». Ma per il gruppo di Ivrea potrebbe riaprirsi in tempi brevi anche un altro fronte, quello della alleanza tra Olivetti Information Services, caposettore per il software, e la Finsiel, finanziaria Iri attiva nello stesso settore. Ieri la questione è stata rimessa sul tappeto da Paolo Del Mese, sottosegretario de alle Partecipazioni statali. «C'è qualche possibilità», ha detto, che l'intesa tra Bull e Ibm rilanci anche possibili accordi tra Finsiel e Olivetti. «Ma - ha aggiunto - sono tutte ipotesi rispetto alle quali bisogna usare molta prudenza». Per quel che riguarda la ricapitalizzazione della Sgs-Thomson, chiesta dal governo francese a quello italiano, Del Mese ha affermato che è àncora prematuro dare un giudizio e che bisognerà prima approfondire gli. aspetti tecnici della questione. Oggi intanto il consiglio di am¬ ministrazione dell'Ili (che direttamente e indirettamenete controlla il 45% della SgsThomson) si esprimerà sulla richiesta francese e domani la questione sarà analizzata dal comitato di direzione dell'Istituto. L'alleanza franco-americana ha sollevato le critiche dei sindacati nei confronti della Olivetti che - sostengono - rimane sempre più spiazzata nel panorama delle alleanze che da qualche tempo caratterizza l'informatica mondiale. Secondo Silvio Battistini, della Firn Cisl «l'accordo fra Bull e Ibm indica che non è più possibile per Olivetti continuare a condurre una battaglia contro tutti in una fase in cui l'azienda ha un indebitamento medio a lungo termine elevato». La Firn chiede poi un intervento pubblico con domanda di prodotti e che vengano favorite «significative partecipazioni esterne nell'Olivetti, in grado di rompere la solitudine che circonda il gruppo». L'ipotesi avanzata da Battistini è che il colosso delle telecomunicazioni americano l'At&t, attualmente titolare di una quota in Cir, ritorni nella compagine azionaria dell'Olivetti, oppure favorisca altre scelte, più europee, sulla falsariga della joint venture SgsThomson. «Rimanendo inalterato il quadro attuale - avverte la Firn - è difficile per il sindacato pensare di poter sottoscrivere un accordo che consenta "solo" la gestione degli esuberi, correndo il rischio che nel 1993 De Benedetti si presenti con una nuova Usta di lavoratori in esubero». Sulla stessa lunghezza d'onda Enrico Ceccotti, responsabile nazionale del settore informatico della Fiom-Cisl, secondo cui «questo accordo aumenta l'isolamento dell'Olivetti nel panorama internazionale».' Anche la Fiòm chiede di «definire al più presto una politica di sostegno dell'informatica nazionale, per evitare ulteriori depauperamenti del patrimonio tecnologico e industriale del Paese». [r. e. s.j
Persone citate: Battistini, Bruno Pavesi, De Benedetti, Del Mese, Enrico Ceccotti, Olivetti, Paolo Del Mese, Silvio Battistini, Thomson
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