Ora Kohl abbassa il tiro di Emanuele Novazio
Ora Kohl abbassa il tiroAllarme del governo nel «Rapporto annuale sull'economia» Ora Kohl abbassa il tiro La crescita ridotta all'1,5%, previsti milioni di disoccupati a Est e Ovest Ma tutte le categorie (dai metallurgici agli edili) sono pronte allo sciopero BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Crescita economica di appena l'I,5 per cento quest'anno nelle regioni occidentali (con un calo di quasi due punti rispetto al '91, quando era stata del 3,2 per cento), e del due per cento nell'intera Germania. Disoccupazione in forte aumento all'Est, dove i senza lavoro arriveranno a un milione e 400 mila (mezzo milione in più rispetto all'anno scorso, con un indice del 17 per cento sull'insieme della forza lavoro), ma in salita anche all'Ovest, dove i disoccupati saranno un milione e 800 mila (centomila in più, con un indice del sei per cento). Le previsioni del governo per il '92 sono preoccupate, anche se l'opposizione socialdemocratica le giudica «ritoccate al bello» di fronte alla gravità della situazione all'Est. Soprattutto perché due condizioni sono indispensabili a questa sia pur modesta crescita, dice il «Rapporto annuale sull'economia» approvato ieri: un rafforzamento dell'economia mondiale capace di ridar fiato alle esportazioni tedesche, che in novembre sono cadute del 4,1 per cento; e una soluzione rapida delle vertenze contrattuali in corso, senza scioperi su vasta scala, con compromessi ragionevoli per aumenti contenuti. Mentre i metallurgici della Ruhr e di altre regioni stanno ultimando il referendum per decidere uno sciopero che «potrebbe cominciare presto», secondo quando ha dichiarato ieri il capo del sindacato «Ig Metall» Franz Steinkuehler, il governo insiste dunque con i segnali d'allarme. Presentando il Rapporto, ieri, il ministro dell'Ecomomia Moellemann si è di nuovo appellato ai sindacati perché restino «sulla via della ragione» e moderino le richieste d'aumento, scendendo ai livelli auspicati dalla Bundesbank e dal governo, fra il quattro e il cinque per cento: «La locomotiva deve essere pronta a partire», ha detto Moellemann, riferendosi alla situazione economica nel Paese. Ma la risposta dei sindacati è stata secca: «Una trasparente manovra per sviare l'attenzione dalle proprie omissioni e decisioni sbagliate». Altre categorie sono in agitazione, intanto. Ieri è finita senza alcun risultato una nuova tornata di discussioni per il rinnovo del contratto alle miniere di carbone della Ruhr. E migliaia di lavoratori delle Poste hanno scioperato, all'Ovest, per far pressione sulla direzione prima dell'avvio delle trattative: molti uffici postali chiusi e disagi soprattutto nelle comunicazioni telefoniche. Sullo sfondo, altre due vertenze calde: quella dei dipendenti pubblici e quella degli edili, con richieste vicine al dieci per cento e offerte intorno al cinque, in entrambi i casi. Dagli aumenti che queste categorie riusciranno ad ottenere, insiste il governo, dipenderà il futuro prossimo dell'inflazione. Il Rapporto prevede che nel '92 resterà al livello record di quest'anno, il 3,5 per cento in media, il più alto da dieci anni. I primi dati di quest'anno, quelli di gennaio resi noti ieri, mostrano un aumento dei prezzi dello 0,5 per cento rispetto a dicembre. La soglia resta critica, dunque, e alimenta gli appelli al rigore, moltiplicati dalla «Bundesbank» e dal governo in previsione della battaglia sindacale: salari più alti della produttività infiammano l'inflazione, hanno ricordato più volte il ministro delle Finanze Waigel e il governatore Schlesinger. Emanuele Novazio
Persone citate: Franz Steinkuehler, Kohl, Moellemann, Schlesinger, Waigel
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