Benvenuti a Baglioniland
Benvenuti a Baglioniland Firenze: successo per l'atteso concerto del cantautore romano Benvenuti a Baglioniland Alta tecnologia e musica di consumo Lungo tour sino ad aprile (per ora) FIRENZE DAL NOSTRO INVIATO La cuginetta umbra del divo Claudio se ne sta lì, emozionata nella tribuna degli ospiti, e sai quanto l'invidierebbero le altre mille e mille fanciulle in estasi, se sapessero che lei è la cuginetta umbra del divo Claudio. E' mezzanotte, la sera dei miracoli sta finendo, il principe non è tornato ranocchio: ha cantato e sorriso e acceso ovazioni e emozioni per tre ore agitate, e adesso fa il trenino con i musicisti attorno al palco e la gente grida e invoca e applaude. La cuginetta umbra è orgogliosa di essere lì, e il divo Claudio la vede, e le fa maramao e una smorfia mentre la folla tenta d'inghiottirlo e cento mani annaspano in cerca di un frenetico contatto. E' lungo lungo e dinoccolato, Claudio Baglioni, e ha l'aria dello scout che toma a casa stanco ma contento per la bella giornata trascorsa. Arriva in sala stampa, finito il concerto, e pare il centravanti dopo la partita, soltanto meno sudato e con l'aria più intellettuale per via degli occhiali dorati. E fa dichiarazioni da centravanti dopo la partita, «è andata bene, mi pare, direi un pareggio, ma possiamo fare meglio, dobbiamo mettere a punto qualcosa». E' stata una gran bella serata davvero, quella di Firenze, per il centravanti e per i seimila tifosi e per David Zard l'impre- sario-allenatore, che ha giocato e vinto il match più difficile. Ha restaurato Claudio Baglioni e lo ha restituito alla canzonetta italiana. Non tutti ne sentivano l'urgente necessità: comunque Zard l'ha fatto. E' pure riuscito a cancellare la supplica dagli occhi del divo, e farlo ridere e muovere come un ragazzo di vent'anni, adesso che di anni Baglioni ne ha quaranta e rotti e per tanto tempo ha portato a spasso l'espressione mesta di quello piantato dalla fidanzata in un giorno di pioggia a Ospedaletti. Lo Zard trionfante sfodera la sua tipica faccia da gatto sornione e si compiace del Barnum fenomenale che ha messo in piedi. Ha inventato un concerto che è circo e varietà e baraccone, un palco-ring in mezzo alla gente, delirio, di luci, suoni e tecnologia. Il tour è partito verso un'Italia in trepida attesa e sfrenata caccia al biglietto. Un normale concerto si fa evento. Da vedere. L'ascolto è facoltativo. Tuttavia alla Sony sperano - scommettono, giurano - che ripartiranno finanche le vendite dell'ultimo disco, «Oltre». E Dio sa quanto ce ne sarebbe bisogno. Inutile riaprire la disputa sul valore del cantautore. Stiamo a parlare di arte? Suvvia. Trattasi di un prodotto: confezionato e venduto con professionalità, per un pubblico interessato all'articolo. Lo spettacolo deve piacere, senza rischi inutili. Fatuo e sfacciato, ricorre ad ogni astuzia, dal siparietto comico al clima di festa fra amici, e titilla i luoghi comuni, i sentimenti, le memorie, le suggestioni di ognuno. Mossa prevedibile e infallibile, perché non possiamo non dirci baglioniani, perché nessuno può sentirsi assolto: abbiamo, in fondo alla caverna dei ricordi, almeno un amore nato o finito proprio mentre la voce del divo Claudio aveva gli stessi accenti, le stesse parole che ci bruciavano dentro. E il divo quarantenne colpisce duro. Con le ragazzine ha buon gioco. Magari i suoi coetanei sono più coriacei, però Claudio l'Astuto ostenta, sul palco, l'aria rilassata di chi va a vincere. Tanto, capiterà. Se non sarà subito con «Piccolo grande amore», ci riuscirà più tardi con «E tu», o alla fine con «Strada facendo». Ma ti avrà, prima o poi, ti stropiccerà il cuore con quelle canzoni beautiful inaccettabili e indimenticabili. Sale, sotto le volte del palasport, il coro delle voci adolescenti e felici, sovrasta musica e parole e paure e dolori. Fuori c'è un mondo crudele e senza pietà: ma sembra così lontano, qui a Baglionilandia. Gabriele Ferraris La tournée: Firenze fino al 31, Modena 4-6 febbraio, Treviso 11-13, Torino 15-18, Milano 2325, Verona 28-1 marzo, Perugia 5-6 marzo, Genova 9-10, Caserta 13-14, Roma 20-21, Reggio Calabria 31-1 aprile. Claudio Baglioni, qui durante il concerto, ha ritrovato il suo pubblico
Persone citate: Baglioni, Claudio Baglioni, David Zard, Gabriele Ferraris, Zard
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