I sindaci si ribellano ai boss di Fulvio Milone

I sindaci si ribellano ai boss In soggiorno I sindaci si ribellano ai boss NAPOLI. Un'intera provincia insorge contro i boss in soggiorno obbligato. Alle 10 di questa mattina i sindaci di cinquanta Comuni del salernitano, con fascia tricolore e vigili urbani in alta uniforme al seguito, saranno ricevuti dal Presidente della Repubblica, al quale hanno già inviato un appello. Chiedono che Cossiga intervenga affinché i camorristi inviati dalla magistratura nei centri del Cilento, dei Monti Alburni, della Piana del Sele e del Vallo di Diano facciano dietrofront. La «marcia su Roma», però, non si concluderà nelle sale del Quirinale: dopo l'incontro con Cossiga gli amministratori parleranno col ministro dell'Interno, Enzo Scotti. A guidare la protesta è l'eurodeputato socialista Enzo Mattina, sindaco dimissionario di Buonabitacolo. «Dimissionario con tutta la giunta in segno di protesta», puntualizza l'esponente del psi. Il piccolo Comune, infatti, è stato scelto a giugno come luogo di residenza per Antimo Ranucci, camorrista di razza, che da nove mesi alloggia nell'oratorio. «Nessuno si è mai degnato di avvertirci del provvedimento nonostante che Buonabitacolo non fosse inserito nell'elenco dei Comuni individuati per l'applicazione del soggiorno obbligato - ha spiegato Mattina -. Da quando il signor Ranucci è arrivato, in paese si vedono troppe facce nuove e macchine di lusso. Lui fa quello che vuole, con il cellulare sempre a portata di mano». Mattina ne fa anche una questione di principio: «Non accetto che il territorio sia nella piena disponibilità di qualche giudice. In questo modo il rappresentante del popolo, cioè il sindaco, viene spogliato della propria autorità». Gli amministratori dei cinquanta centri salernitani chiedono al Presidente della Repubblica e al ministro dell'Intèrno il ritiro immediato dei"fJroWedimenti e l'abrogazione della stessa legge, definita «anacronistica e inutile». Minacciano dimissioni in massa se non saranno ascoltati, perché «la protesta pacifica e civile purtroppo non ha portato alcuno dei risultati sperati». Fino ad oggi, spiegano i sindaci, sono oltre venti i camorristi inviati nei centri della provincia. Altri dovrebbero arrivare nelle prossime settimane nei paesi immersi nel verde dei boschi dei Monti Alburni. A Camerata, una località costiera che vive di turismo, è atteso Luigi D'Alessandro, capo di una «famiglia» che spadroneggia nella provincia a Sud di Napoli. «Che senso ha spedire un camorrista in soggiorno obbligato nell'era del fax e del telefono cellulare? - domandano i sindaci -. Ogni malavitoso può continuare a dirigere i suoi sporchi traffici grazie alle nuove tecnologie e alle autostrade che assicurano collegamenti veloci e capillari». Fulvio Milone

Persone citate: Antimo Ranucci, Camerata, Cossiga, Diano, Enzo Mattina, Enzo Scotti, Luigi D'alessandro, Ranucci

Luoghi citati: Buonabitacolo, Napoli, Roma