Ippocrote chiede consigli a Platone di Luciano Gallino

Ippocrate chiede consigli a Platone Eutanasia, aborto, ingegneria genetica: al via un ciclo di lezioni per spiegare se e quando è lecito Ippocrate chiede consigli a Platone Medici e filosofi insieme nella «Consulta laica di bioetica» E' lecito intervenire sul feto per correggere i difetti genetici del nascituro? E' lecito affittare il ventre di una donna per impiantervi l'embrione che non potrebbe crescere nella moglie sterile? Si può non rispettare la volontà di un malato in fase terminale che chiede l'eutanasia? E' giusto concepire embrioni umani e depositarli in una «banca» per le sostituzioni del caso? Sono soltanto alcuni degli interrogativi posti dai cultori di una nuova scienza, la bioetica, che va oltre la tradizionale deontologia medica e coinvolge medici e giuristi, teologi e filosofi, sociologi e biologi. Non è una disciplina solo per addetti ai lavori. Può coinvolgerci tutti, prima o poi, direttamente o indirettamente perché si riferisce alla vita, alla morte, alla malattia. Ed è una scienza che mette in crisi coscienze, alimenta stimolanti dubbi, apre nuovi orizzonti. Tanti buoni motivi per giustificare la nascita di un organismo allo scopo di promuovere una riflessione collettiva, come si propone la «Consulta laica di bioetica» costituitasi in questi giorni a Torino, come sezione di Milano, uniche due città italiane ad averle operanti. Ne sono promotori, sotto l'egida del Club Turati, una ventina fra docenti, primari ospedalieri e magistrati, da Luciano Gallino a Vladimiro Zagrebelsky, Sergio Abeatici, Tilde Giani Gallino, Luigi Bavizza, Carlo Augusto Viano e Adriano Vitelli. Quest'ultimo, primario emerito, e il filosofo Viano hanno spiegato ieri che cos'è, che cosa farà la consulta, perché s'è subito chiamata «laica». Perché prof. Vitelli? «Laica perché non vogliamo codificare norme valide sempre, dovunque, per tutti. La consulta elaborerà proposte tese ad aumentare la qualità della vita, le farà conoscere, in- terverrà sulle questioni che creano disorientamento nell'opinione pubblica». Niente codici fissi da rispettare, dunque, sì invece al dibattito che fa nascere dubbi. «E su questioni complesse, indicheremo sottolinea il prof. Viano - una gamma di proposte con le relative conseguenze». Ma nessuno scontro con chi, privato, Chiesa o istituzione, ritiene di avere la sua verità. E' convinzione dei promotori che oggi occorre sapere sempre di più perché una maggiore conoscenza facilita anche il giudizio morale. Vale per l'eutanasia, l'aborto, la procreazione assistita, la manipolazione dei geni. Dice il prof. Viano: «Nella bioetica si scontrano i nuovi poteri della scienza e i nuovi doveri dell'uomo. Di qui la necessità di approfondire le singole, complesse questioni, con il rigore scientifico ed etico da una parte ma senza trascurare dall'altra i sentimenti, l'amore verso il prossimo e la vita». Temi che saranno sviluppati in un «Corso di bioetica» promosso dalla Consulta e dal Club Turati, la cui prima lezione è in programma domani, ore 17,30, nell'aula magna dell'Università (via Verdi 8), relatore lo stesso professor Viano. [g. j. p.] I professor Luciano Gallino

Luoghi citati: Milano, Torino